Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 06 Lug 2024

Lunedì scorso, 23 giugno, alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli è successo qualcosa di unico nella storia della pubblica amministrazione dell’Italia repubblicana, da guinness dei primati.

Il presidente Roberto Danovaro, all’indomani del cda del 19 giugno, ha annullato in via di autotutela l’avviso per la presentazione di candidature per il conferimento dell’incarico di direttore generale, fatto pubblicare lo scorso 8 maggio, e, il 23 successivo, quando tutti, ma proprio tutti si aspettavano che da lì a qualche giorno sarebbe stato emanato un nuovo avviso, scevro di quei macroscopici errori già segnalati dal Foglietto con articoli del 13 maggio e del 3 giugno, ha  proposto tout court agli altri due membri del cda, per l’occasione collegati in via telematica, che hanno approvato all’unanimità, la nomina a direttore generale di Vincenzo Saggiomo, che domani compirà 67 anni, già dirigente tecnologo della stessa Stazione Zoologica, in quiescenza da un paio di anni, ma - come da noi evidenziato la scorsa settimana - attivamente impegnato nell’ente, essendo titolare di un contratto d’opera da 120 mila euro in scadenza il prossimo 16 gennaio, dopo averne avuto un altro da 16 mila.

Saggiomo, come si evince dal sito web dell'ente, si è insediato nella stessa data della nomina, vale a dire il 23 giugno, subentrando al suo predecessore, il cui mandato in prorogatio sarebbe scaduto una settimana dopo.

La procedura seguita da Danovaro, condivisa dai due componenti del cda, appare a dir poco singolare e sembra non avere eguali nell’immenso e variegato mondo della P.A.

Quella che, ai sensi del d.lgs 165/2001 e della direttiva della Funzione Pubblica n. 10/2007, doveva essere una scelta ad evidenza pubblica, frutto della comparazione tra più curriculum, si è risolta, invece, dopo l’annullamento dell’avviso che ha travolto tutta l’espletata istruttoria (divenuta pertanto tamquam non esset), in una nomina intuitu personae, decisa - stando al contenuto della delibera di nomina adottata dal cda - dopo l’esame di un solo curriculum, quello di Saggiomo.

Un comportamento, quello del cda della Stazione presieduta da Danovaro, che appare difficile comprendere ma che sembra destinato a suscitare forti polemiche sia all’interno che all’esterno dell’ente, soprattutto se nel decreto legge di riforma della pubblica amministrazione, che proprio oggi sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, verrà confermata la norma, annunciata dalla ministra Madia lo scorso 13 giugno, contenente il divieto di assegnare incarichi dirigenziali a lavoratori pubblici e privati collocati in quiescenza.

In caso affermativo, si potrà dire che se, dopo l’annullamento, l’avviso pubblico fosse stato debitamente corretto e ripubblicato, a Saggiomo non sarebbe stato più possibile conferire, in alcun modo, il prestigioso incarico, perché nel frattempo sarebbe entrata in vigore la norma blocca-pensionati, finalizzata al ricambio generazionale.

Quanto ai candidati che avevamo risposto all’avviso pubblico, dovranno accontentarsi - come leggesi nella delibera di annullamento – di una semplice comunicazione per posta certificata.

Senza neppure una parola di scuse.

In attesa di conoscere gli inevitabili sviluppi della questione, da segnalare la presa di posizione della segreteria nazionale di Usi-Ricerca, che preannuncia iniziative, anche politiche, sulla incredibile vicenda e chiede le dimissioni del presidente Danovaro.

“Nelle sue linee scarne ed essenziali - dichiara Usi-Ricerca - il modo attraverso cui la Stazione Zoologica si è dotata del nuovo direttore ha dell’incredibile. Prima si fa un bando non esente da imperfezioni e che noi criticammo senza essere ascoltati, poi si prende repentinamente atto che quelle critiche erano giuste ma, anziché ricominciare daccapo con un altro bando, finalmente ben confezionato, si procede con un vero e proprio blitz, degno della migliore tradizione bellica germanica, e illico et immediate si nomina il nuovo direttore.

In 25, dicasi 25, anni di onorato servizio - prosegue il sindacato - l’Usi ne ha viste tante, ma a un coup de théâtre siffatto non aveva mai assistito. Sì, perché, comunque la si giri, le regole del gioco ci sono e vanno osservate, in particolare l’art.19 del d.lgs 165 del 2001 e la direttiva n.10/2007 della Funzione Pubblica. Per non parlare poi di tutte le restrizioni che su una decisione come quella adottata stanno per abbattersi per effetto della emananda riforma della P.A. voluta da Renzi e Madia. Anzi, più che restrizioni, dato che la soluzione prescelta dall’ente partenopeo non è proprio consentita dalla predetta riforma. Magari la “rivoluzione” di Renzi non porterà l’annunciata staffetta generazionale, ma la scelta della Stazione è proprio ispirata al principio opposto, che potremmo battezzare come quello della “generazione senza ricambio”.

La nomina effettuata il 23 giugno - aggiunge Usi Ricerca - per come è avvenuta, ci porta indietro di secoli, all’epopea dei cavalieri promossi sul campo con l’imposizione della spada. Ma, a parte questa simpatica nota di colore, non si può non notare come ci si trovi di fronte a un fatto che presenta diversi profili giuridicamente rilevanti. Non solo coloro che hanno partecipato alla (non)selezione potranno senz’altro rivolgersi al Tar per chiedere che sia ripetuta, ma la stessa, così sfacciatamente ispirata alla logica dell’intuitu personae, frutto di una non consentita decisione ad libitum, sembra anche presentare persino spiacevoli aspetti rilevanti in altre sedi.

Da parte nostra - conclude il sindacato - sottoporremo la questione all’esame dei competenti organi politici e di controllo, affinché sia fatta chiarezza. Nel frattempo non possiamo esimerci dal chiedere le dimissioni del presidente Danovaro”.

empty alt

Il mare ci avverte, anzi ci chiama, ascoltiamolo

Il mare ci avverte, anzi ci chiama. Lo fa da almeno mezzo secolo: saremo capaci di ascoltare i...
empty alt

All’ombra del Re dollaro crescono piccole valute

La notizia dell’ultimo aggiornamento che il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha dedicato...
empty alt

Tolve, bellezza lucana che affonda le sue radici nel terzo millennio a.C.

San Rocco è il Santo più venerato nel mondo cattolico. Nei miei viaggi per i borghi lucani la sua...
empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top