La Scuola superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche venne istituita dall'Istat nel 2011, col compito di “rispondere alle esigenze di cultura quantitativa che la società esprime con sempre maggiore evidenza”.
Fortemente voluta dal presidente dell’epoca, Enrico Giovannini, avrebbe dovuto, soprattutto, considerato il diluvio di informazioni statistiche, e non, che inondano la nostra vita, insegnare a “interpretare i dati, a trattarli e utilizzarli per prendere e valutare decisioni, individuali e politiche”, in quanto tale compito è comunemente ritenuto essere “parte del bagaglio culturale indispensabile per vivere appieno la società dell'informazione”.
Il 24 giugno scorso, a distanza di poco meno di tre anni dalla nascita, la più giovane creatura rampollata dall’ente statistico, affidata alla direzione del professor Tommaso Di Fonzo, ordinario di Statistica economica all’Università di Padova, è stata dichiarata estinta, come soggetto autonomo, per effetto del decreto legge Renzi-Madia, con il quale il governo intende “rivoluzionare” la P.A.
Compiti e funzioni andranno all’unica Scuola nazionale dell'amministrazione, che accorperà anche altre quattro istituzioni: Scuola superiore dell'economia e delle finanze, Istituto diplomatico «Mario Toscano», Scuola superiore dell'amministrazione dell'interno e Centro di formazione della difesa.
A norma dell’art. 21 del dl n. 90/2014, la stessa Scuola nazionale “subentra nei rapporti di lavoro a tempo determinato e di collaborazione coordinata e continuativa o di progetto in essere presso gli organismi soppressi, che cessano alla loro naturale scadenza”.
A breve, dunque, l’Istat dovrà chiudere i battenti del prestigioso edificio di piazza Indipendenza, di proprietà della Banca d’Italia e già sede dell’Isae, dove la Scuola di statistica era stata da subito allocata.
L’ente non avrà certo difficoltà a riallocare il personale all’interno delle proprie sedi centrali, senza necessità di acquisire ulteriori immobili, tenuto anche conto del rilancio del progetto della sede unica, preannunciato dal neo presidente Giorgio Alleva.