Con una comunicazione del 31 luglio scorso, l’amministrazione Istat ha indetto una riunione sindacale per il giorno 12 settembre (successivamente differita al 15), con all’ordine del giorno il piano di fabbisogno del personale 2014-2016 (informativa) e la proroga dei contratti a tempo determinato (contrattazione integrativa).
Il 4 agosto successivo, l’Usi ha chiesto l’integrazione del predetto ordine del giorno con i seguenti argomenti, tutti di interesse della generalità del personale,che da anni attendono di essere risolti:
- definizione dei criteri di erogazione della produttività individuale e collettiva per gli anni dal 2011 al 2014;
- applicazione ex artt. 52 e 65 (cambi profilo), ex artt. 53 e 54 (progressioni economiche e di livello).
Il riscontro da parte dell’amministrazione, che si è fatto attendere un mese ed è giunto soltanto nella giornata di ieri,3 settembre, dopo un sollecito da parte dell’Usi, testualmente recita:
“Si comunica che non è possibile aderire alla richiesta di codesto Sindacato in quanto i tempi fissati per l'incontro del 15 settembre prossimo, articolato nella doppia relazione sindacale dell'informativa e della contrattazione integrativa, sono appena sufficienti a trattare gli argomenti all'odg già stabilito; peraltro i nuovi punti segnalati, riguardando materie oggetto di contrattazione integrativa, graverebbero tutti nelle ore pomeridiane del giorno indicato.
E’ impegno dell’Amministrazione procedere a breve alla fissazione di un nuovo incontro di contrattazione in cui discutere quanto richiesto da codesto Sindacato”.
Le argomentazioni poste a base del mancato accoglimento della richiesta avanzata dall’Usi si appalesano del tutto pretestuose, finalizzate ancora una volta ad evitare il confronto costruttivo su questioni che si trascinano da anni, che interessano la stragrande maggioranza del personale e per il risolvimento delle quali più volte, in passato, il nostro sindacato ha proposto soluzioni legittime, sistematicamente disattese dalla stessa amministrazione.
Del tutto privo di pregio e dal vago sapore di beffa, infine, appare l’impegno dell’ente di “procedere a breve alla fissazione di un nuovo incontro di contrattazione in cui discutere le richieste“ dell’Usi, dal momento che dal 31 luglio scorso (data di fissazione della riunione) al 15 settembre (data di svolgimento della riunione), l’Istat ben avrebbe potuto (e dovuto) ampliare l’odg e la durata dell’incontro con i sindacati.
Spiace constatare che la “nuova” amministrazione dell’Istat abbia perso una importante occasione per dare un primo segnale di discontinuità rispetto al passato.