Ci sono voluti 3 anni abbondanti prima che l’Istat riuscisse finalmente a nominare una commissione per il collaudo del sistema antintrusione e di videosorveglianza che, con l’ausilio di apposite telecamere installate nelle varie sedi romane dell’ente, avrebbe dovuto, dalla fine di agosto del 2011, porre fine alla costosa vigilanza sia notturna che festiva.
Come avevamo sottolineato in un nostro articolo del 10 settembre 2013, a fronte di una spesa di circa 400 mila euro per la fornitura e l’installazione dell’impianto, da effettuarsi a cura della società aggiudicataria dell’appalto per il servizio di vigilanza relativo al quadriennio 2011-2014, l’Istat non avrebbe dovuto sostenere oneri aggiuntivi per la sorveglianza notturna e anche diurna nei giorni di sabato, domenica e festivi, in quanto effettuata senza l’ausilio dei vigilantes, operativi invece dalle 7:30 alle 19:30 dei soli giorni lavorativi.
Nel contratto e nel capitolato d’appalto erano specificati tempi e modalità per l’avvio dei sistemi: 70 giorni al massimo dall'approvazione da parte dell’Ispettorato del Lavoro, intervenuta e comunicata in data 16 giugno 2011 al direttore generale dell’Istat dell’epoca.
In sostanza, entro il 25 agosto 2011 gli impianti avrebbero dovuto funzionare regolarmente, con la conseguenza che l’Istat da allora ad oggi avrebbe dovuto conseguire consistenti economie, in termini di prestazioni non più necessarie da parte dei vigilantes.
Alla data odierna risulta invece che le apparecchiature sono state sì tutte installate ma non sono mai entrate in funzione, tant’è che il collaudo, propedeutico alla messa in funzione dell’impianto, è avvenuto soltanto nei giorni scorsi.
Che dire, una storia davvero sconcertante.