Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Difficile dirlo. La realtà è che, con una nota del 6 ottobre scorso, la Funzione Pubblica, in merito al piano di fabbisogno dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) per il triennio 2014-2016, ha espresso parere favorevole limitatamente ai profili di ricercatore e tecnologo, bocciando di fatto la parte riguardante i profili tecnici e amministrativi.
Per i “controllori” di Palazzo Vidoni, infatti, mentre la rimodulazione della dotazione organica dei profili dal primo al terzo livello risulta ammissibile, in quanto viene sempre rispettato il principio dell’invarianza degli oneri, quella dal quarto all’ottavo non lo è, in quanto per entrambi gli anni per i quali vengono effettuate le rimodulazioni proposte, il 2014 e il 2015, le nuove dotazioni organiche oltre a creare situazioni, sia pure temporanee, di soprannumerarietà, risultano avere anche un costo sensibilmente superiore all’onere associato alle corrispondenti dotazioni vigenti.
La conseguenza di tale bocciatura è che la Funzione Pubblica ha espresso parere negativo in merito alla applicazione delle progressioni di livelli ex art. 54, per mancanza del presupposto della necessaria disponibilità di posto in dotazione organica.
Disco verde, invece, per effettuare assunzioni già autorizzate con Dpcm 27 luglio 2012 e per bandire concorsi per 60 posti tra dirigenti di ricerca (4 unità), primi ricercatori (3 unità), dirigenti tecnologi (4 unità), primi tecnologi (2 unità), tecnologi (37 unità), ricercatori (10 unità).
Parere favorevole da parte della Funzione Pubblica anche per assumere n. 1 dirigente di II fascia, mediante ricorso a graduatorie di altri enti di ricerca; di n. 3 primi ricercatori e 3 primi tecnologi, mediante eventuale scorrimento di graduatorie di idonei.
Quanto, infine, alle progressioni di livello ex art.15 (per ricercatori e tecnologi), che per giurisprudenza ormai consolidata, rappresentato passaggi “verticali”, la Funzione Pubblica ha ribadito la necessità che vi sia disponibilità di posti in organico e che la metà dei posti venga assegnata per concorso pubblico.