Pubblicare ed aggiornare sul sito web degli enti pubblici l’elenco delle consulenze e delle collaborazioni conferite non è un atto di cortesia verso i cittadini ma un preciso obbligo di legge.
A stabilirlo, infatti, sono sia l’art. 15 del d.lgs 33/23013 che l’art. 1, co. 127 della legge 662/96, siccome modificato dell'art. 3, co.54, della legge 244/2007, che così recita: “Le pubbliche amministrazioni che si avvalgono di collaboratori esterni o che affidano incarichi di consulenza per i quali è previsto un compenso sono tenute a pubblicare sul proprio sito web i relativi provvedimenti completi di indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato. In caso di omessa pubblicazione, la liquidazione del corrispettivo per gli incarichi di collaborazione o consulenza di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale del dirigente preposto”.
E’ abitudine del sindacato Usi verificare periodicamente il rispetto di tale disposizione legislativa da parte degli enti di ricerca.
E' così che nei giorni scorsi ha notato che sul sito web della Stazione zoologica Anton Dohrn, ente di piccole dimensioni ma tutt’altro che disavvezzo a conferire incarichi a collaboratori esterni l’ultimo provvedimento risaliva addirittura al 31 luglio scorso.
Delle due l’una: o l’ente per quasi cento giorni non aveva conferito alcun incarico oppure non aveva provveduto ad aggiornare l’elenco.
Per sciogliere l’amletico dubbio, giovedì scorso è stata inviata dal sindacato una richiesta di chiarimenti al direttore generale dell’ente, Vincenzo Saggiomo, la cui risposta è giunta il mattino successivo: “Si ringrazia per la cortese segnalazione. Stiamo lavorando per risolvere un disguido tecnico entro l'inizio della prossima settimana”.
Ora, in attesa che venga effettuato l’aggiornamento dell’elenco dei collaboratori, sarebbe opportuno che la Stazione chiarisse - anche per evitare ogni e qualsiasi responsabilità prevista dalla legge - le cause del “disguido tecnico” del quale, probabilmente, nessuno, ma proprio nessuno si sarebbe accorto se l’Usi non lo avesse “sindacato”.