Quello che sta per arrivare è un Natale che i dipendenti della Stazione zoologica Anton Dohrn difficilmente dimenticheranno se è vero, come è, che la loro busta paga conterrà un emolumento il cui importo nessuno, ma proprio nessuno avrebbe potuto mai immaginare.
Ma veniamo ai fatti. Dopo avere per anni negato ai propri dipendenti una quota di utili derivante dall’attività scientifica svolta per conto terzi, la Stazione zoologica è stata costretta da Usi-Ricerca a mettere a punto un nuovo regolamento per disciplinare l’importante questione.
Ne è venuto fuori, però, un documento, approvato il 24 marzo 2014, che Usi-Ricerca ha subito bollato come irricevibile ma che tutte le altre organizzazioni sindacali si sono affrettate a sottoscrivere, rendendolo così operativo.
Nei giorni scorsi, sulla base di tale regolamento, che non prevede alcuno obbligo di rendicontazione analitica alle organizzazioni sindacali da parte dell’ente (motivo per il quale Usi-Ricerca non lo ha sottoscritto), la Stazione zoologica ha affisso all’albo la determina del direttore generale n. 95, datata 21 novembre 2014, con la quale ha comunicato che, per una non meglio specificata commessa denominata “Servizio fitto sala per l’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Cnr”, che aveva fruttato all’Istituto di ricerca, presieduto da Roberto Danovaro e diretto da Vincenzo Saggiomo, 1500 euro, sarebbero stati erogati complessivamente a tutto il personale dal IV all’VIII livello (circa 65 unità) 225 euro, pari a 3,46 euro pro capite, al lordo degli oneri previdenziali, assistenziali e Irap a carico dell’ente, che, al netto, risulteranno poco più di 2 euro.
Che dire, roba da Guinness dei primati!