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Venerdì, 05 Lug 2024

Abbiamo chiuso l’anno 2014 col messaggio augurale di fine anno del Presidente Stefano Gresta che, oltre ad autocelebrare i successi dell’INGV e a minacciare velatamente un po’ tutti, chiudeva il suo intervento dichiarando che la sua “presidenza” era incompatibile con l’assetto organizzativo dell’INGV (Direzione Generale e/o CdA e/o Revisori dei Conti e/o Direttori di Struttura e/o … ) e sperava che “qualcuno”, nell’immediato, facesse un passo indietro.

Durante gli ultimi mesi, si è visto di tutto: un Presidente che minaccia e non denuncia, un Presidente che diffida il Direttore Generale, un Direttore Generale che per tutta risposta invia una contro diffida al Presidente, un responsabile della Prevenzione alla Corruzione che segnala delle incompatibilità mai rimosse (tranne che per il Presidente), dei revisori dei Conti che si rifiutano di partecipare alle riunioni del CdA fintanto che le incompatibilità non vengano rimosse, degli zelanti Capi Dipartimento del MIUR che, su richiesta del Collegio Sindacale, dopo “aver letto gli atti”, prima limitano l’attività del CdA e poi, senza motivare a sufficienza la rimozione delle incompatibilità, ne consentono la ripresa e … chi più ne ha più ne metta.

A tutt’oggi non ci siamo accorti di nessun passo indietro. Anzi!

A meno di un mese, con immenso stupore ritroviamo Presidente, Direttore Generale, e membri del CdA,  tutti insieme appassionatamente a consumare un frugale pasto alla mensa INGV.

Forse, un chiaro messaggio di riappacificazione indirizzato a tutto il personale? Chissà.

Il Presidente, insieme a parte del CdA, si è attribuita la paternità del piano assunzioni, anzi più specificamente si è attribuita la paternità degli scivolamenti “selettivi” delle graduatorie dei precedenti concorsi.

Tale “selettività” è tutt’ora oscura sia al personale INGV, sia ai ministeri vigilanti che, “data l’urgenza”, hanno approvato gli scivolamenti riservandosi di esaminare in dettaglio il piano assuzionale.

Eppure ci sembra di ricordare, ad esempio, che nonostante la Funzione Pubblica, nella sua nota del 4 dicembre 2014, parlasse di “immissione in servizio degli idonei collocati in tutte le proprie graduatorie vigenti e approvate dal 1° gennaio 2007”,  il CdA non abbia tenuto in considerazione la possibilità di utilizzo, anche parziale, delle liste di stabilizzazione.

Una cosa, comunque, appare evidente: il risultato ottenuto dal direttore di Struttura, Paolo Papale, con lo scivolamento in toto della graduatoria del contestatissimo concorso, di cui egli stesso era stato Presidente di Commissione.

Forte di questo suo indiscusso e indiscutibile “potere” istituzionale, qualche settimana fa ha replicato ad un editoriale di E. Boschi, apparso sul Foglietto, che – secondo Papale - criticava un suo lavoro scientifico. Anche se i risultati a nostro avviso non sono stati proprio eccezionali, il dott. Papale non sembra proprio che abbia fatto “un passo indietro”.

Anche il Direttore Generale, Massimo Ghilardi, pochi giorni fa si è cimentato in una perfomance eccezionale, in  quanto motu proprio ha rinnovato per un quinquennio, con oneri a carico dei fondi ordinari, i contratti di due avvocati facenti parte del nuovo ufficio legale dell’ente. Anche questo provvedimento rappresenta senza dubbio una certificazione del suo indiscusso e indiscutibile potere e non è certamente “un passo indietro”.

Neppure qualche consulente esterno, ben retribuito, sembra abbia fatto “un passo indietro”, nonostante i risultati fino a oggi non siano stati particolarmente esaltanti per l’ente.

L’unico ad aver fatto un passo indietro sembra essere proprio il Presidente Gresta che, dopo essersi rifiutato di onorare il contratto con la Sviluppo Pisa srl per l’acquisto dell’immobile da destinare a sede territoriale dell’ente, forse temendo un ulteriore pronunciamento a sfavore dell’INGV (dopo la recente condanna a pagare 2,7 milioni di euro, in tre comode rate da 900 mln cadauna), sta oggi cercando una soluzione alternativa, proponendo addirittura alla Sviluppo Pisa l’acquisto di 1500 mq dei locali di SESTA PORTA, per la modica cifra di 3,6 mln di euro.

Insomma, qualcuno retrocede e qualcuno cerca di difendere a denti stretti la sua poltrona, ma nel complesso non sembra essere cambiato nulla, sembra che tutto sia tornato all’apparente normalità.

Nel “sancta sanctorum” della ricerca geofisica e vulcanologica mondiale, i verbali e alcune delibere del CdA sono tornati ad essere secretati e custoditi nell’area più sacra del suo tabernacolo.

Infatti ad oggi, sul sito INGV, alcuni decreti e delibere non sono pubblicati o non sono accessibili, nonostante che, già a maggio 2014 il Responsabile della Trasparenza (Dott. Tullio Pepe), avesse invitato i Direttori e Responsabili a “inviare i decreti in ordine di numerazione”al fine di popolare correttamente il sito “Amministrazione trasparente. Tra i decreti mancanti, per pura coincidenza e senza voler intaccare la credibilità e la buona fede di nessuno, segnaliamo che risulta illeggibile il decreto n. 157: Allegato C al verbale n. 11/2014 - relazione sulla performance 2013.

Un solo verbale non “rimaneggiato” era stato pubblicato durante il periodo di belligeranza e tutti, ma proprio tutti, si erano affrettati a rivendicare il merito di questa conquista di democrazia, per primi (e non ne avevamo dubbi) i nostri due membri eletti dal personale: Pino e Meloni.

Insomma, tutti al loro posto e più “forti” di prima.

Un CdA così “forte”, dunque, che si cimenta in modifiche da apportare allo Statuto sulle eventuali cause di incompatibilità dei suoi componenti, un CdA che con il nuovo Regolamento del Personale rinnova l’incarico ai Direttori Sezione senza più consultare Personale e Collegi di Sezione.

Un chiaro messaggio a quanti in questo ente vogliono conquistarsi una qualunque posizione di vertice.

Sono stati mesi davvero degni di nota, ed oggi, tra rivendicazioni di ruoli e attribuzioni di risultati, tra smentite di accordi nascosti,  tra chi ancora fa la voce grossa e chi invita ad una  maggiore coesione, una sola cosa è certa: la poltrona non si tocca.

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