Il rapporto tra i vertici del Cnr e la professoressa Clara Balsano, dal 2008 direttore dell’Istituto di biologia e patologia molecolari (Ibpm), non può essere certamente definito idilliaco, se è vero, come è, che la stessa è giunta al vertice dell’Istituto solo dopo un lungo contenzioso giudiziario, che l’ha vista prevalere su tutta la linea.
Ma ai piani alti di piazzale Aldo Moro la sconfitta non è mai stata accettata tant’è che, come anticipato dal Foglietto con un articolo del 17 dicembre 2013, l’ente presieduto da Luigi Nicolais e diretto da Paolo Annunziato, ha adottato una serie di atti, l’ultimo dei quali (n. 32008 del 28 aprile 2014) di natura dirigenziale, con il quale è stata disposta la risoluzione del rapporto di lavoro inerente alla qualifica di direttore d’istituto “per scadenza anticipata contratto”.
Ma prima di tale provvedimento ne erano stati emanati numerosi altri:
a) deliberazione n. 12 del 30 gennaio 2014, relativa alla “Costituzione dell’Istituto di Biologia Molecolare e Nano Biotecnologie (IBMN) a seguito dell’accorpamento dell’Istituto di Biologia Molecolare (IBPM) e dell’Istituto Biomelecolare (ICB) - UOS di Roma con conseguente soppressione di questi ultimi”;
c) atto n. 26082 del 2 aprile 2014, con il quale è stato costituito il nuovo Istituto di Biologia Molecolare e Nano Biotecnologie – IBMN;
d) atto presidenziale n. 26727 del 3 aprile 2014, con cui è stata nominata la Prof.ssa Balsano “Direttore facente funzioni dell’Istituto di Biologia, Medicina Molecolare e Nano Biotecnologie (IBMN) di Roma, a decorrere dal 2 aprile 2014, fino alla nomina del Direttore dell’Istituto medesimo conseguente al completamento della relativa procedura selettiva”;
e) delibera del cda n. 62/2014 del 10 aprile 2014 con cui è stato approvato il bando di selezione del direttore del nuovo istituto IBMN, e del relativo bando n. 364.198 del 15 aprile 2014;
f) provvedimento dirigenziale n. 30820 del 18 aprile 2014, con il quale è stata comunicata alla Prof.ssa Balsano la cessazione del rapporto di lavoro inerente alla qualifica di direttore d’istituto con effetto dal 2 aprile 2014.
In pratica, sette provvedimenti tutti, ma proprio tutti, annullati con sentenza del Consiglio di Stato n. 4338, pubblicata il 27 agosto 2014.
Nei giorni scorsi Il Foglietto è venuto in possesso della deliberazione n. 187 adottata nella seduta del 9 ottobre 2014 e pubblicata il 16 gennaio successivo, con la quale il cda del Cnr, presieduto da Nicolais, da un lato, per effetto della sentenza 4338/2014 e della relativa dichiarata nullità dei summenzionati atti, ha soppresso con efficacia ex tunc l’Istituto di Biologia Molecolare e Nano Biotecnologie (IBMN), ha riesumato l’IBPM (Istituto di Biologia e Patologia Molecolare) e ne ha (ri)affidato la direzione alla professoressa Balsano fino al 16 giugno 2017; dall’altro, ha deciso di impugnare la sentenza del Consiglio di Stato innanzi alla Suprema Corte per ottenerne la cassazione in quanto, a detta dello stesso Cnr, avrebbe travalicato i “limiti esterni della giurisdizione del Giudice Amministrativo che ha di fatto statuito a carico dell’amministrazione adempimenti diversi rispetto a quanto stabilito nel giudicato … compiendo una diretta valutazione dell’opportunità amministrativa tale da sostituirsi alla stessa Amministrazione ben oltre i parametri consentiti dall’esercizio dell’ottemperanza … “.
La fine di questa vicenda, che si trascina nelle aule dei tribunali da più di sei anni, con notevole dispendio di tempo e di risorse, sia pubbliche (per il Cnr) che private (per la professoressa Balsano), sembra allontanarsi ancora una volta.