L’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) dal 2 maggio scorso ha un nuovo direttore generale. Si tratta di Bruno Quarta, 48 anni, francese di nascita, che al momento della nomina ricopriva la carica di dg all’Università degli Studi di Milano.
A darne notizia è stato l’ente con un comunicato stampa, all’esito di una call pubblica, avviata il 30 ottobre 2015, alla quale avevano risposto numerosi candidati.
Quarta, manager della Ricerca prima all'estero e poi in Italia, sia nel settore privato che in quello pubblico, ha studiato economia generale e management, specializzandosi nel settore aziendale, nello sviluppo strategico e nella gestione del rischio. Al termine degli studi, ha iniziato la sua carriera fondando un'azienda di consulenza nell'ambito del telelavoro. Dopo alcuni anni è entrato nella Microsoft, prima in Francia e poi nel Regno Unito, dove nell'arco di oltre dieci anni ha svolto incarichi manageriali nei settori business, marketing e relazioni esterne.
Successivamente, ha deciso di passare dal mondo dell'impresa privata a quello pubblico della formazione e della ricerca, assumendo l'incarico di dirigente dell'Area di ricerca all'Università di Bologna, dove ha lavorato alla definizione dei processi di sviluppo della ricerca, all'incremento dei fondi destinati alla ricerca attraverso programmi di finanziamento regionali, nazionali ed europei, allo sviluppo di una politica di trasferimento della conoscenza e alla realizzazione di una struttura organizzativa in grado di supportare i ricercatori nella valorizzazione delle loro attività a livello internazionale.
In seguito, ha lavorato a Torino, dove è stato direttore Strategie e Operazione della Common Strategic Task Force, una squadra nata dal rapporto tra l'Università di Torino e la Fondazione Compagnia San Paolo, con l'obiettivo di supportare in primo luogo la competitività della ricerca pubblica e, in secondo luogo, di lavorare sulle problematiche del capitale umano all'uscita del percorso formativo per la ricerca.
Dopo queste esperienze, Quarta è diventato direttore generale dell'Università di Milano, dove - come dianzi evidenziato - è rimasto fino al suo ingresso all'Infn.