Mancavano pochi metri al traguardo e l’emendamento (n.19.15) al Decreto-Legge Semplificazione, in corso di conversione al Senato, al quale ieri abbiamo dedicato un articolo chiarendo i termini della questione, sarebbe passato.
Ma poco prima dell’ingresso in Aula, il testo è stato modificato dal Governo e il “sì”, che nei giorni scorsi tanto aveva fatto arrabbiare i liberi professionisti italiani riuniti nel Cup (Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali) e nella Rpt (Rete professioni tecniche) è diventato “no”.
A determinare l’inattesa retromarcia sarebbe stata la decisa presa di posizione dei rappresentanti del MoVimento 5 Stelle in Commissione Istruzione che, subito dopo la votazione (il Decreto è diventato Legge dello Stato con 157 voti favorevoli, 82 contrari e un astenuto), hanno diffuso una nota nella quale si legge: “Dopo aver assistito attoniti alle caotiche discussioni dell’opposizione che era riuscita a far passare contro il nostro parere un emendamento della Lega, che favoriva l’attività di consulenza esterna dei docenti universitari a discapito della docenza, oggi siamo lieti del suo stralcio da parte della Ragioneria Generale dello Stato. Ovviamente ci siamo immediatamente attivati per scongiurare il passaggio nel maxiemendamento e ce l’abbiamo fatta”.