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Sabato, 13 Dic 2025

Nel femminismo italiano, il dibattito sui fondamenti della scienza inizia a metà degli anni Ottanta, dopo il disastro di Cernobyl. Nascono in quegli anni a Bologna, Firenze, Milano e Roma i primi luoghi di ricerca, dove le donne iniziano a interrogare le discipline.

A Bologna nel 1986 si forma il “Coordinamento Nazionale di Donne e scienza”, diventato nel 2003 Associazione “Donne e scienza”.

A Milano nel 1987 vengono fondate la “Libera Università delle donne” e la rivista "Lapis. Percorso della riflessione femminile", diretta da Lea Melandri; la “Comunità Ipazia” che fa capo alla “Libreria delle donne” aperta nel 1975; nel 1973 “Sottosopra-Esperienze dei gruppi femministi in Italia”; nel 1985 la rivista “FLUTTUARIA segni di autonomia nell’esperienza delle donne” edita dal Circolo Culturale e Politico delle Donne “CICIP &CICIAP” di Milano.

A Roma nel 1987 nasce il “Centro culturale Virginia Woolf”. Di seguito vengono fondate Associazioni e Centri a Firenze e in tante città Italiane.

Nel 1987, il Movimento Femminista Romano, a seguito dello sfratto dalla “Casa delle Donne” di Via del Governo Vecchio – Palazzo Nardini, ha occupato la parte seicentesca di Via della Lungara 19, rivendicando la prevista destinazione e dando inizio ad una lunga trattativa con il Comune per il restauro e la consegna dell’edificio all’associazionismo femminile.

In questi luoghi si sperimenta la possibilità di pensare e di parlare di scienza in modo nuovo, senza cancellare le esperienze mute del corpo, né la cultura depositata nella tradizione orale femminile: di creare una scienza diversa, che si fondi sulla “coscienza del limite” e tenga insieme il corpo sessuato con la mente.

A più di trent'anni di distanza, un risultato importante è la nascita della "medicina di genere" che è diventata materia di studio nelle università e è entrata ufficialmente in molti reparti di ospedale: una medicina critica, orientata a cogliere le differenze, che ha permesso, negli ultimi anni, di svelare l’arcano dei molteplici fallimenti diagnostici e terapeutici nei confronti delle donne e della loro salute.

Mi scuso per le eventuali dimenticanze, non volute. I vostri contributi nei commenti saranno preziosi nel ricostruire altri luoghi che hanno analizzato, in tutta Italia, il rapporto “donne e scienza”.

Per saperne di più: Sara Sesti e Liliana Moro, "Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2020.
(2-continua)

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza"
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/sara.sesti13

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