L'apertura alle donne delle università avvenne al Politecnico di Zurigo nel 1867. Prima di allora solo alcune donne ritenute speciali, come Elena Cornaro Piscopia, Laura Bassi e Anna Morandi Manzolini, furono insignite di una laurea, in via del tutto eccezionale, all’Università di Padova e di Bologna.
La prima laureata, che poté frequentare regolarmente corsi universitari in Italia, fu la russa Ernestina Puritz, che si sarebbe coniugata Paper e che ottenne la laurea in medicina e chirurgia presso l'Universtà di Firenze nel 1877, dopo la nascita dello stato unitario.
Originaria di Odessa e appartenente alla famiglia della borghesia commerciale ebraica dei Puritz-Manasse, Ernestina (1846-1926) si recò al Politecnico di Zurigo per intraprendere gli studi medici, seguendo un percorso comune a molte studentesse russe, poiché in patria le università non ammettevano donne.
L'istruzione superiore era ancora ritenuta inutile, anzi dannosa, per adempiere il ruolo familiare a cui le donne erano destinate. Per questo motivo si ebbe la migrazione di molte “suddite imperiali” verso la Svizzera.
Dopo aver frequentato i primi due anni di università a Zurigo, nel 1872 Ernestina si trasferì a Pisa e poi a Firenze dove concluse l'ultimo biennio di pratica clinica presso il regio “Istituto di Studi Superiori”.
Intraprese in seguito una carriera professionale, aprendo uno studio medico “per malattie delle donne e dei bambini” a Firenze. Tra i suoi piccoli pazienti ebbe anche i fratelli Nello e Carlo Rosselli, che sarebbero diventati attivisti della campagna politica antifascista.
Nel 1886, Ernestina ottenne un incarico pubblico dalla Direzione compartimentale dei telegrafi di Firenze che le affidò il compito di effettuare le visite mediche al personale di sesso femminile.
Una delle sue attività più interessanti fu la divulgazione medica d'igiene e scientifica che la portò, nel 1911, a gestire una scuola per bambinaie aperta anche a “signore e signorine”, che ebbe un buon successo per diversi anni.
Ernestina Paper visse a Firenze fino alla sua morte, avvenuta all’età di 80 anni.
Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2020, pag. 250,
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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