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Lunedì, 02 Dic 2024

Un recente lavoro pubblicato sull'European Journal of Clinical Investigation da un team di ricercatori della Sapienza Università di Roma, Cnr, Università di Torino, Istituto Italiano di Medicina Genomica di Candiolo e IRCCS Neuromed, ha osservato, tanto nei fumatori di sigarette tradizionali che in quelli di sigarette elettroniche, cambiamenti nel profilo dei microRNA circolanti, le molecole di RNA, che hanno un ruolo patogenetico nei tumori e nelle malattie cardiovascolari.

La sperimentazione è stata condotta sui sieri di un gruppo molto omogeneo di fumatori sani e giovani, reclutati tra il 2019 e il 2020 per lo studio SUR-VAPES Chronic, condotto dalla Sapienza. Il campione era composto da 20 soggetti che facevano uso esclusivo di sigarette tradizionali a combustione, 20 che facevano uso di sigarette “heat-not-burn”, ovvero a tabacco riscaldato, e 20 soggetti non fumatori.

Dall’analisi dei risultati, i ricercatori hanno riscontrato cambiamenti nel profilo dei microRNA circolanti nel siero di entrambi i gruppi di fumatori, con una sostanziale sovrapposizione nell'elenco dei microRNA deregolati e dei loro target. Circa un terzo dei microRNA variabili era, infatti, in comune tra i fumatori di sigaretta tradizionale e quelli di sigaretta a tabacco riscaldato. 

I dati mostrano per la prima volta che anche i dispositivi elettronici a tabacco riscaldato, considerati prodotti a rischio modificato, influenzano i microRNA circolanti in modo simile alle sigarette tradizionali a combustione. Pertanto, le conseguenze dei due tipi di fumo sui microRNA circolanti sono molto probabilmente sovrapponibili.

“La nostra nuova osservazione ha molteplici implicazioni – commenta Isotta Chimenti, del Dipartimento di Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche della Sapienza. – L'uso delle sigarette a tabacco riscaldato non può essere considerato più sicuro delle sigarette tradizionali a combustione per gli effetti sui microRNA circolanti, molecole con ruoli biologici nella segnalazione endocrina. Questo studio quindi richiama l’attenzione anche sull'uso di prodotti a rischio modificato”. 

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