Giornale on-line fondato nel 2004

Mercoledì, 03 Lug 2024

L'Università di Pisa ha messo a punto nuovo sistema di decontaminazione per rimuovere i metalli pesanti dai sedimenti marini,  risultato più efficiente sino al doppio di quelli esistenti. E’ quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Heliyon, compiuto su campioni dragati nel porto di Piombino, in Toscana.

In particolare, dopo 95 giorni di trattamento, l’innovativo sistema ha permesso una riduzione significativa di cromo (48,80%), nichel (61,53%), piombo (63,30%), rame (72,84%) e zinco (56,30%).

“Per la bonifica elettrocinetica dei sedimenti marini abbiamo ideato una particolare configurazione esagonale della matrice che si è dimostrata più efficiente nella rimozione dei metalli pesanti rispetto a quella lineare solitamente utilizzata – ha spiegato il professore Renato Iannelli del Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell’Ateneo pisano - Il progetto dell’impianto, la sua realizzazione e l’intera sperimentazione sono stati totalmente realizzati presso il nostro dipartimento, che ha una tradizione ventennale di studi sulla decontaminazione da metalli pesanti e idrocarburi”.

La bonifica elettrocinetica dei sedimenti avviene grazie alla migrazione dei metalli da catodi ad anodi sino al pozzetto catodico dove si solubilizzano e vengono così rimossi. Le configurazioni elettrodiche a tutt’oggi più utilizzate hanno una maglia quadrata, costituita da file di catodi alternate a file di anodi, in cui però questa migrazione rallenta in prossimità del catodo, tanto da richiedere un aumento della corrente e quindi un maggiore consumo di energia. La matrice esagonale ideata all’Università di Pisa, in cui ogni catodo è circondato da sei anodi, risolve questo inconveniente. Dimezzando infatti il numero dei catodi rispetto agli anodi, nella zona in cui nella configurazione tradizionale si osserva il rallentamento della migrazione dei metalli, la corrente raddoppiata facilita il completamento del percorso.

“I risultati di questa sperimentazione sui sedimenti marini prelevati dal porto di Piombino sono molto incoraggianti – conclude Iannelli – questa ottimizzazione del processo di bonifica è utile per ridurre i consumi, i tempi di trattamento e gli scarti. Nell’ottica dell’economia circolare i sedimenti bonificati potranno poi essere convenientemente riusati come materiali di recupero nei cantieri e nei manti stradali”.

Hanno collaborato allo studio, insieme al professor Iannelli, la ricercatrice Isabella Pecorini, l’assegnista di ricerca Francesco Pasciucco e i dottorandi Erika Pasciucco ed Alessio Castagnoli.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...
empty alt

“Fremont”, film esistenzialista dalle venature surreali

Fremont, regia di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada (Donya), Gregg Turkington (Dr. Anthony),...
empty alt

Pescara, città giovane e “moderna”. Non è città per giovani

Chi scrive ha i suoi 74 anni e non pretende in nessun modo di farsi interprete di questioni che...
empty alt

“Il grande libro del folklore islandese”, antropologia di leggende e fiabe norrene

Il grande libro del folklore islandese - Leggende e fiabe dell terra del ghiaccio, di Roberto...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top