Per chi non lo sapesse, chiarisco che "COP" sta per "Conferenza delle Parti" mentre 28 perché i rappresentanti di 198 Nazioni si sono incontrati per la ventottesima volta, a partire dal 1992, per prendere accordi, su scala mondiale, sui provvedimenti che ciascuno Stato deve adottare per fronteggiare la crisi climatica.
Il giudizio è pessimo, da bocciatura su tutta la linea: è stato un ulteriore incontro in cui hanno prevalso affarismo, egoismo di irresponsabili e incoscienti.
Sarebbe stato meglio se tutti i partecipanti fossero rimasti a casa, almeno si sarebbero risparmiate le emissioni per i voli aerei per e da Dubai.
I trombettieri dei media parlano addirittura di "evento storico" perché, per la prima volta, hanno scritto che occorre eliminare, al 2050, le emissioni climalteranti provocate dall'uso dei combustibili fossili.
Ci sono voluti 28 incontri in 24 anni per scrivere quel che sanno tutti: l'incompatibilità di un modello economico basato sui combustibili fossili. Ma, così come hanno scritto l'accordo, significa che ciascuno può continuare ad alterare l'atmosfera spostando il traguardo delle cose da fare al 2050, quando i firmatari dello pseudo accordo - e io che scrivo - saremo defunti: non c'è neppure un programma di riduzione graduale, anno per anno. Insomma, tutto è spostato e non impegnativo, per prendere tempo e noi tutto quel tempo non ce l'abbiamo.
Rubano il futuro ai giovani e a quelli che devono ancora nascere. Inoltre, non si tratta solo di ridurre le emissioni, ma anche di estrarre dall'atmosfera l'eccesso di anidride carbonica immessa e, per questo compito, gli alberi sono, assieme agli oceani, i migliori alleati, efficienti e gratuiti: avrebbero dovuto almeno impegnarsi a far cessare la deforestazione, il taglio degli alberi nelle città, nelle campagne e nelle montagne, e avviare programmi per piantarne diversi miliardi. Niente di tutto questo: al mondo e nelle città la musica quotidiana dominante è la sinfonia delle motoseghe.
L'Unione Europea addirittura finanzia lautamente, con incentivi prelevati dalle nostra bollette elettriche, quelli che bruciano alberi per farne energia. Gli scienziati ribadiscono che, se si supera la soglia dei 2°C medi mondiali, la situazione diventerà ingovernabile e, probabilmente, irreversibile, con le conseguenze che tutti già vediamo in termini di tifoni, trombe d'aria, piogge devastanti, straripamento dei fiumi, grandine (nel 2023, è caduta con blocchi record di oltre un Kg!).
Siamo già a 1,5°C medi di aumento... Uniche voci morali inascoltate sono di Antonio Guterrez, segretario generale dell'ONU e di Papa Francesco. A Dubai, le popolazioni delle isole del Pacifico hanno urlato che l'innalzamento del livello dei mari, con lo scioglimento dei ghiacciai, li priverà presto della terra sotto i piedi, cosa che già è iniziata e visibile, e sono milioni le persone interessate.
Giorgia Meloni, intervenuta all’evento, non ha detto una parola sulla riduzione dei combustibili fossili (perché sta operando per fare dell'Italia il nodo principale del gas da distribuire all'intera Europa). Esattamente il contrario di quel che andrebbe fatto perché occorre dare spazio all'efficientamento energetico e alle rinnovabili pulite.
Anche in questa occasione, la premier ha adottato la strategia della distrazione di massa: ha parlato della contrarietà alla carne coltivata, argomento affrontato pure superficialmente e fuori tema, persino aggravante della crisi climatica dal momento che non ha detto nulla sul contributo formidabile degli attuali allevamenti intensivi degli animali da carne alla crisi del clima globale. ...
LA LOTTA È DURA: solo con informazione corretta, iniziative dal basso, mobilitazioni, forse riusciremo a invertire la china verso l'autodistruzione della nostra civiltà e la sesta estinzione di massa.
Intanto, il sistema se la prende coi giovani incriminati per aver gettato innocua floresceina sodica (tracciante, colorante, presente persino nei detergenti e in lavande per le parti intime, che ho usato tantissime volte per motivi di lavoro e di ricerca, che è biodegradabile e scompare senza conseguenze di sorta), ma lascia indenni gli inquinatori - che addirittura godono di incentivi - che con le emissioni climalteranti provocano decine di migliaia di morti, danni agli ecosistemi, alle cose e “producono” un milione di profughi ambientali in cerca di sopravvivenza, 3000 dei quali, incluse donne e bambini, li metteremo in prigione in Albania: lontano dagli occhi....
La Scienza avverte che bisogna agire subito: siamo già in ritardo. I Giovani cosa debbono fare per essere ascoltati???
Giovanni Damiani
Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo