Impedito un taglio di alberi a Bologna: questa volta è stata la popolazione a mobilitarsi spontaneamente ed è difficile che possa essere criminalizzata.
Ricevo questa notizia da esponenti di GUFI (Gruppo Unitario per le Foresta Italiane), di cui sono presidente pro tempore. La condivido.
Oggi a Bologna, per taglio alberi al Parco Don Bosco, la polizia ha attaccato la barricata per far passare di forza i motosegatori della ditta incaricata.
Quando gli operai della ditta disboscatrice hanno cominciato a tagliare alberi, la collera della gente ha spinto ad aprire in più punti le barriere che delimitavano il cantiere e a riversarsi al suo interno, a singoli, a piccoli gruppi, poi a gruppi più nutriti e da varie direzioni.
La polizia ha caricato, si sono viste anche scene di più agenti che pestano una persona sola a terra. Alla fine, la ditta non se l'è più sentita di continuare: non si possono abbattere alberi in mezzo alla gente. Smobilitati gli operai, a quel punto la presenza stessa delle forze dell'ordine non aveva più senso, e si sono ritirate pure loro.
Il cantiere che con tanta fatica poliziesca - tre ore per conquistare cinquanta metri - era stato tirato su, con zero fatica è stato tirato giù.
Anche se ha un retrogusto amaro per quei minuti di insensato arboricidio, quella di oggi per la gente mobilitata è stata una vittoria. La comunità del parco don Bosco ha dimostrato che resistere si può, che le cose possono andare molto meno lisce di quel che tracotantemente si immagina.
È triste che per difendere alberi e natura si sia dovuto arrivare a tanto e speriamo che non debba accadere mai più. Basta strage di alberi!
Giovanni Damiani
Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo