Redazione
La fretta e l'improvvisazione hanno giocato un brutto scherzo ai burocrati della Presidenza del Consiglio.
l decreto legge n. 5 del 22 febbraio 2011, che ha istituito la festività del 17 marzo per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia, ha previsto la compensazione con il 4 novembre, considerata "festività soppressa".
Peccato, però, che il 4 novembre non è mai stata trasformata in "festività soppressa" ma più semplicemente, da anni, differita alla domenica, per motivi di bilancio (pubblico e privato).
Al clamoroso errore il governo conta di rimediare in sede di conversione in legge del decreto, eliminando ogni riferimento al 4 novembre, e sacrificando, comunque, un'altra delle "festività soppresse", delle quali, come noto, il lavoratore può disporre liberamente nel corso dell'anno. Un pasticcio degno del governo in carica.