di Antonio Del Gatto
Dopo i deludenti risultati del 2007 e del 2008, la stragrande maggioranza degli enti pubblici di ricerca ha rinunciato a proporsi quale destinatario del 5 per mille da parte dei contribuenti. A resistere, per i redditi del 2009, sono stati l'Istituto Superiore di Sanità, che a fronte di 2690 oboli, ha incassato 170.310,33 mila euro (circa 50 mila in meno dello scorso anno).Nelle casse dell'Istituto nazionale di astrofisica sono finiti, grazie a 637 contribuenti, 37mila euro (5mila in meno dello scorso anno), mentre l'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) di Trieste dovrà accontentarsi di poco più di 20 mila euro. Fanalino di coda, l'Inrim di Torino (Istituto nazionale di ricerca metrologica), con 5.417 euro, provenienti da 131 contribuenti.
Dai dati diffusi nei giorni scorsi dall'Agenzia delle entrate, l'ente di ricerca con la maggiore credibilità tra i contribuenti (quasi 307 mila) che pagano le tasse è risultato ancora una volta l'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), con 15,9 mln di euro di contributi.
Tra gli enti pubblici di ricerca, la maglia nera è sempre saldamente sulle spalle dell'Istat che, nella prima e unica discesa in campo, dai contribuenti per i redditi del 2007 aveva ottenuto, grazie alla generosità di 3 anonimi mecenati della statistica, la cifra stratosferica di 130 euro (vedere Il Foglietto n. 38/2009).