Redazione
La legge n. 47, apparsa in Gazzetta il 21 aprile scorso, ha posto la parola fine all’incredibile, e per alcuni versi farsesco, pasticcio della festività del 17 marzo per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che per effetto del decreto-legge n. 5/2011, doveva sostituire la festività soppressa del 4 novembre, che in realtà non era mai stata abolita ma semplicemente differita alla domenica.
Dopo interminabili consulti, con un emendamento riscritto ben tre volte, gli inquilini del Parlamento hanno corretto il clamoroso errore del Governo stabilendo, genericamente, che per il 2011 “con riguardo al lavoro pubblico, sono ridotte a tre le giornate di riposo per festività soppresse”.