Redazione
Repentina marcia indietro del governo sull'emendamento-truffa, che avrebbe scippato a più di un milione di lavoratori un diritto acquisito a caro prezzo.
Si tratta del riscatto degli anni di laurea, che precise disposizioni legislative considerano utile anche per il raggiungimento del diritto alla pensione, oltre che per l'incremento dell'importo della stessa (al pari del periodo di servizio militare),
La palese incostituzionalità del provvedimento e la generale indignazione hanno consigliato al ministro Sacconi e al leghista Calderoli di annunciare il ritiro dell'inaudita proposta di provvedimento, che la Presidenza del consiglio si era affrettata lunedì scorso a pubblicizzare sul proprio sito istituzionale, ma che è stato cassato prima ancora di essere formalizzato in Parlamento.
Ora è auspicabile che codesti governanti si rendano finalmente conto che a pagare il prezzo della crisi non devono essere sempre e comunque i lavoratori dipendenti, ma le classi più agiate e gli evasori fiscali.
E per far sì che ci sia questa inversione di rotta è necessario che tutti facciano sentire la loro voce e la loro protesta, aderendo allo sciopero indetto per il 6 settembre dal sindacalismo di base.