di Rocco Tritto
La vicenda della vacanza contrattuale, da inserire da questo mese nella busta paga dei dipendenti pubblici, si tinge di giallo.
Si tratta, comunque, di una indennità il cui importo medio pro-capite è di circa 12 euro mensile, che da luglio prossimo diventerebbero 20.
Il nostro settimanale se ne era già occupato nei mesi scorsi, evidenziando la confusione che regnava sulla materia a livello governativo, confusione che, all’indomani delle elezioni politiche, si è addirittura acuita.
Il decreto legge n. 78 del 2010, infatti, aveva confermato la erogazione della indennità di vacanza contrattuale a seguito del blocco dei contratti dei pubblici dipendenti, per il biennio 2011-2012.
Con il successivo decreto legge n. 98 del 2011, convertito in legge n. 111/2011, il Parlamento aveva previsto la possibilità di prorogare il blocco sino alla fine del 2014, con semplice atto regolamentare, da emanarsi da parte del governo.
Al momento, nessun regolamento è stato approvato dal governo Monti, per cui nella busta paga di aprile dei dipendenti pubblici la vacanza contrattuale dovrebbe esserci.
Non sono in pochi, però, a prevedere che il regolamento “cancella indennità” arriverà all’ultimo istante, anche perché le risorse per far fronte al pagamento non sono presenti nel bilancio della Stato.
Se ciò accadesse, come appare probabile, sarebbe una ulteriore dimostrazione di quanto il mondo politico abbia in considerazione i dipendenti pubblici.