Redazione
Da oggi, il Consiglio nazionale delle ricerche è presente, con un suo rappresentante, nel massimo organismo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena: la Deputazione generale.
Il nuovo statuto, approvato all’indomani della grave crisi che ha investito la Fondazione, ha previsto, infatti, che dell’organismo, composto da 14 membri, facessero parte anche due rappresentanti da scegliersi nell’ambito di due terne di nominativi richieste di volta in volta a ''due rilevanti organismi regionali, nazionali, o internazionali...., operanti nei campi dell'Arte, ovvero della Cultura, della Ricerca scientifica, dello Sviluppo economico, della Tutela dell'ambiente e del paesaggio, della Cooperazione internazionale, che abbiano rilevanza strategica per lo sviluppo del territorio di riferimento della Fondazione''.
Alcune settimana fa, la richiesta è stata rivolta al Cnr e al Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici.
Oggi, dalla terna comunicata da piazzale Aldo Moro e dei cui criteri di selezione si ignorano le modalità, al pari degli altri due nominativi, la Fondazione ha scelto Sergio Daolio, dirigente di ricerca, 65 anni, laureato in Chimica, direttore fino al 30 aprile 2013 dell’Istituto per l’energetica e le interfasi di Padova, cessato dal servizio il 1° maggio scorso.
L’auspicio di molti è che Daolio possa trovare la chiave di lettura delle tante alchimie finanziarie, che per troppo tempo hanno caratterizzato la vita dell’Istituto bancario senese, nato nel 1472.