Giornale on-line fondato nel 2004

Giovedì, 04 Lug 2024

Il 14 novembre - mentre stanno per concludersi gli iter parlamentari di altri provvedimenti che minano i pochi residui diritti che abbiamo come lavoratori e come cittadini, come Jobs Act e Legge di stabilità che vengono subito dopo il devastante “SbloccaItalia”, e i confederali continuano ad abbaiare alla luna di uno sciopero generale che non viene mai proclamato, più preoccupati forse per i finanziamenti ai patronati che per i contratti che non si rinnovano – noi abbiamo deciso di aderire a una nuova forma di sciopero: lo sciopero generale e sociale, per l'intera giornata di venerdì prossimo.

Indetto da Usi, Cub, Cobas e Adl, oltre a numerose realtà sociali e del territorio, intende coinvolgere tutti i lavoratori dai dipendenti pubblici ai privati, dai precari ai piccoli lavoratori autonomi delle finte partite Iva, da chi già oggi lavora gratuitamente agli studenti, che lo faranno con i percorsi di alternanza scuola-università/lavoro. Uno sciopero, insomma, che vuole unire i diritti di chi qualche diritto ce l'ha ancora con chi non ne ha e non ne avrà mai, se passano i provvedimenti proposti da questo governo e spacciati per l'unica soluzione atta a garantire lavoro ai giovani.

Scenderemo in piazza contro le catastrofiche politiche liberiste e di austerità della UE, che ci hanno portato alla recessione e all'aumento del debito pubblico. Quelle politiche che, al di là degli slogan, il governo Renzi ha sposato appieno come dimostrano: l'appena varato “SbloccaItalia” (non a caso ribattezzato “RottamaItalia”), la legge di stabilità con i suoi ulteriori tagli al welfare e le privatizzazioni delle aziende municipalizzate, la “riforma” della scuola, lo Jobs Act, l’abolizione dell’art.18, il mantenimento del Fiscal Compact, il blocco dei contratti nel pubblico impiego e delle pensioni.

Ma il nostro sciopero è anche contro l'accordo sulla rappresentanza sindacale nelle imprese private del 10 gennaio 2014, tra Confindustria e i confederali, che mira a smantellare qualsiasi libertà sindacale, un accordo che toglie ogni agibilità a chi dissente dalla maggioranza e ogni diritto di consultazione ai lavoratori e che rischia di divenire un “modello” di rappresentanza universale.

Al centro della piattaforma dello sciopero ci sono le politiche del lavoro. Si chiede di estendere l'articolo 18 a tutti i lavoratori, anziché abolirlo, come vuol fare il governo Renzi. Si chiedono, inoltre, l'abolizione di quelle 46 forme contrattuali introdotte dalle varie “controriforme” del lavoro, dalla Treu alla Biagi, che non saranno affatto cancellate dalla sola “abolizione del co.co.pro.” strombazzata da Renzi; l'introduzione di un salario minimo europeo, che in Italia dovrebbe essere pari a 10 euro l’ora ed un reddito di cittadinanza, per garantire una vita dignitosa a chi un lavoro non ce l’ha; la cancellazione di programmi inutili e costosi come Garanzia Giovani (1,5 miliardi) o la nuova Aspi, che impongono la partecipazione a corsi di formazione utili solo ai centri che li erogano in cambio di laute remunerazioni e per le imprese che poi non assumono; la cancellazione della truffa del lavoro gratuito presso le imprese, prevista dall’alternanza scuola/università-lavoro che nel resto d'Europa è retribuita; l'abolizione della legge Fornero.

Il 14 novembre scioperiamo per denunciare l'attacco “scientifico” che il governo attuale sta operando sulle  residue scarse tutele dei lavoratori ancora in vigore. Un attacco spacciato come rivoluzione, che mette uno contro l'altro giovani e anziani, tempi determinati e precari. Un attacco che è partito dalla sostituzione del concetto di occupazione con quello di occupabilità della Garanzia Giovani, passando poi per il peggioramento dei contratti a termine del ddl Poletti e  che ora, con la legge delega in discussione alla Camera, introduce un contratto nominalmente a tutele crescenti ma di cui si ignorano proprio le tutele e quanto esse siano crescenti.

Altro che tutela dei lavoratori, come ha detto il premier “È finito il tempo del posto fisso”. Tradotto: per Renzi & co. la precarietà è l’unica forma possibile di lavoro. D'altronde con l'abolizione del finanziamento pubblico i partiti si reggono sui finanziamenti delle imprese ...

Altro tema centrale è l'istruzione, si respinge in toto la proposta di “riforma” della scuola che rischia, anziché rafforzarla e rivalorizzarla, di frammentarla in tante piccole aziende guidate da presidi despoti, liberi di elargire “scatti di merito” e tutoraggi ai propri accoliti, di assumere e licenziare, di far entrare le imprese e la loro cultura nella scuola.

In questi anni di crisi abbiamo assistito impotenti alla erosione dei nostri diritti e dei nostri redditi mentre altri si arricchivano e continuano ad arricchirsi grazie alle politiche europee e governative. Abbiamo subito un attacco su tutti i fronti dal lavoro ormai strutturalmente precarizzato, alla accentuazione delle discriminazioni di genere e di razza, allo smantellamento definitivo di un welfare state già cronicamente insufficiente dalla sanità alle politiche abitative.

Nella giornata di venerdì sono previste iniziative in 60 città e, nei giorni scorsi,  anche la Fiom ha fatto propria questa giornata di lotta indicendo uno sciopero dei metalmeccanici del Centro-Nord con una manifestazione nazionale a Milano.

Insomma, il nostro sarà uno sciopero politico contro le politiche di austerity, contro il ricatto della precarietà, i salari da fame e la disoccupazione dilagante. La speranza è che il 14 novembre sia una giornata che sappia riconnettere le resistenze di tanti e ricomporre l’universo frammentato della precarietà sociale, lavorativa ed abitativa, che sia la data d'inizio di un percorso che faccia emergere tutti coloro che la crisi ha spinto ai margini e reso invisibili.

Un percorso che rigetti un falso concetto di merito per riportarci a quello, fondamentale per una società democratica, di uguaglianza.

Un percorso che abbia come obiettivo non la competizione ma la felicità e il benessere di tutti, il futuro di tutti e non di pochi privilegiati.

Venerdì a Roma, l'Usi ha previsto due appuntamenti, il primo in piazza del Campidoglio, dalle 9:30 alle 13:30 e, nel pomeriggio, dalle 15, in viale di Trastevere, di fronte al ministero dell'istruzione, università e ricerca.

empty alt

All’ombra del Re dollaro crescono piccole valute

La notizia dell’ultimo aggiornamento che il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha dedicato...
empty alt

Tolve, bellezza lucana che affonda le sue radici nel terzo millennio a.C.

San Rocco è il Santo più venerato nel mondo cattolico. Nei miei viaggi per i borghi lucani la sua...
empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...
empty alt

“Fremont”, film esistenzialista dalle venature surreali

Fremont, regia di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada (Donya), Gregg Turkington (Dr. Anthony),...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top