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Lunedì, 06 Mag 2024

Con una comunicazione del 19 febbraio scorso, il Consiglio direttivo dell’Anvur ha ufficialmente reso noto di aver deliberato che il termine per il caricamento dei prodotti da presentare ai fini della VQR è prorogato al 14 marzo per le Università e al 30 marzo per gli enti di ricerca e le altre istituzioni.

Un’altra proroga è stata concessa anche in ordine alla possibilità di richiedere agli editori i file pdf delle monografie. Il nuovo termine di scadenza è stato fissato al 26 febbraio, con il consequenziale spostamento alla nuova data del 7 marzo del termine per il caricamento dei file stessi da parte degli editori.

Rispetto alla scadenza originaria fissata al 31 gennaio scorso, per la VQR siamo alla terza proroga. Di fatto, solo due settimane in più. Comunque, una boccata d’ossigeno, che non sarebbe stata nemmeno concessa se dalla Crui l’esigenza di un rinvio non fosse stata manifestata con forza. C’è da dire, però, che per i rettori è stata solo una vittoria parziale, visto che la richiesta proveniente dalla Crui era nel senso di rinviare tutto fino ad aprile.

Da parte sua, mentre sembra comprendere i problemi tecnici (soprattutto connessi ai tempi di caricamento in pdf di articoli e monografie) rappresentati dal presidente della Crui, Gaetano Manfredi, l’Anvur, da un lato ci tiene a far sapere che si tratta di problemi indipendenti dall’Agenzia, dall’altro, pur concedendo la proroga, raccomanda a tutti coloro che sono nelle condizioni di completare la procedura di provvedere a farlo prima possibile, cosi da permettere ai Gruppi di esperti della valutazione (Gev) di dare inizio alla valutazione stessa. Per l’Anvur, infatti, la proroga rende sempre più “critici” i tempi stabiliti dal Decreto ministeriale per la conclusione della VQR 2011-2014.

Al malessere dell’Anvur fa riscontro però quello della Crui, che è ben consapevole che la VQR continua ad essere il pomo della discordia tra gli atenei e all’interno di ciascuno di essi, visto che le polemiche e le contestazioni nei confronti della valutazione stessa, di cui abbiamo riferito la scorsa settimana, non solo non accennano a placarsi ma si vanno intensificando, manifestandosi nelle forme più diverse e con numeri non quantificabili.

Per arginare il fenomeno, all’ultima assemblea della Crui è stata avanzata l’ipotesi di dar vita a un gruppo di lavoro col compito di rivedere l’attuale meccanismo della VQR, per migliorarne l’efficacia.

In ogni caso, consapevoli che in base alla VQR saranno ripartite le risorse e la quota premiale degli atenei, i rettori hanno intanto chiesto che il decreto sul Fondo del finanziamento ordinario (Ffo), relativo al 2016, sia emanato entro giugno prossimo, tenendo conto del primo esercizio della valutazione.

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