Sulla Gazzetta Ufficiale n. 75 del 30 marzo 2017 è stato pubblicato il Decreto della presidenza del consiglio dei ministri con il quale vengono ripartite le risorse complessive già stanziate con la legge di bilancio 2017, destinate al rinnovo dei contratti del pubblico impiego; ai finanziamenti per le forze dell’ordine, sia per il riordino che per il bonus di 80 euro; per le assunzioni straordinarie nelle amministrazioni centrali.
Per far fronte alla spesa prevista per il rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti, bloccato, come noto, dal 2010, e la cui trattativa non è stata ancora aperta, al momento sono disponibili risorse pari a 2,4 miliardi di euro (di cui 300 milioni per il 2016, 900 per il 2017 e 1,2 miliardi per il 2018), che sono circa la metà di quelle necessarie per garantire ai lavoratori il misero aumento mensile medio, lordo, a regime di 85 euro, siccome concordato tra governo e confederali il 30 novembre scorso, alla vigilia del referendum costituzionale.
Le risorse mancanti dovrebbero essere stanziate con la legge di stabilità per il 2018, che dovrebbe vedere la luce alla fine dell’anno in corso, con la conseguenza che, come più volte scritto dal Foglietto, per il tanto agognato rinnovo contrattuale degli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici, c’è ancora da attendere. Almeno fino alla vigilia delle elezioni politiche, previste per la primavera del 2018.