di Adriana Spera
Nuova stretta in materia di concorsi riservati al personale interno delle amministrazioni pubbliche. Questa volta è stata la Corte Costituzionale a far sentire la propria voce.
Secondo i giudici di Palazzo della Consulta, per ritenere costituzionalmente legittime norme che prevedono concorsi riservati nel campo del pubblico impiego, è in ogni caso necessario, affinché sia assicurata la generalità della regola del concorso pubblico disposta dall'art. 97 Cost., che l'area delle eccezioni alla regola sancita dal suo primo comma sia delimitata in modo rigoroso.
In particolare - precisa la Corte - poiché la natura comparativa e aperta della procedura è elemento essenziale del concorso pubblico, procedure selettive riservate, che escludano o riducano irragionevolmente la possibilità di accesso dall'esterno, violano il "carattere pubblico" del concorso.
Tale principio, anche se in precedenza espresso con riferimento a procedure riservate a soggetti già appartenenti all'amministrazione, vale anche quando la riserva integrale dei posti operi nei confronti di un limitato gruppo di soggetti estranei ad essa, giacché pure in questo caso risulta violata quella natura "aperta" della procedura, che costituisce elemento essenziale del concorso pubblico (Corte Cost. - sent. 17 marzo 2010 n. 100 - Pres. Amirante, Red. Quaranta).