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Mercoledì, 03 Lug 2024

Amante delle alghe, usò da pionera il metodo cianografico. Giocava con il modo in cui il bianco della loro sagoma si stagliava contro il blu del fondo: le sue composizioni, armoniose e poetiche, mostravano un vero approccio estetico.

Anna Children (1799-1871) era originaria del Kent, in Inghilterra e aveva perso la madre alla sua nascita, per le conseguenze del parto. Visse accanto al padre e acquisì da lui l'amore per la scienza, in particolare per la botanica.

Fin da ragazza gli fece da supporto nelle sue ricerche, realizzando bellissime illustrazioni: produsse duecentocinquanta incisioni di conchiglie che furono usate per illustrare l'edizione del trattato "General of Shell" di Jean Baptiste de Lamarck.

La sua vita ebbe una svolta personale e professionale quando nel 1825 sposò John Pelly Atkins dal quale prese il cognome con il quale oggi è nota alla storia.

Fu proprio grazie al rapporto con il marito che Anna ebbe l'opportunità di entrare in contatto con William Fox Talbot, pioniere dell'arte fotografica. Questi le fece da mentore insegnandole tutte le tecniche note fino ad allora e trasferendole la passione per la fotografia.

A questa nuova arte Anna si interessò sia dal punto di vista pratico che da scienziata indirizzando i suoi studi verso una tecnica chiamata "cianotipo", ideata nel 1842 da John Herschel.

A differenza delle precedenti tecniche che utilizzavano i sali d'argento, noti per la loro fotosensibilità, la scoperta di Herschel combinava due sali di ferro che, mescolati tra loro, acquistavano una fotosensibilità maggiore appena venivano a contatto con la luce solare.

In pratica per vedere apparire l'immagine fotografica, bastava frapporre tra la luce ultravioletta ed un foglio di carta trattato con la soluzione combinata. Fu proprio Anna Atkins a riprendere gli studi su questa nuova tecnica iniziando poi ad attuarla per i suoi lavori.

Era particolarmente attratta dalle alghe che furono il suo soggetto preferito. Le poneva su un foglio bianco che, trattato ed esposto alla luce, si trasformava in un blu profondo e luminoso.

Negli anni '50 dell'Ottocento collaborò con la fotografa Anne Dixon, che fu sua cara amica, producendo con lei tre album di cianotipi. Conservò alghe, felci e altre piante che usò per i suoi lavori e nel 1865 donò l'intera collezione al British Museum.

Morì nel 1871 a 72 anni. Il suo lavoro andò oltre l'impresa botanica: con il suo stile nel sistemare le alghe, Anna Atkins giocava con il modo in cui il bianco della loro sagoma si stagliava contro il blu del fondo e le sue composizioni, armoniose e poetiche, mostravano un vero approccio estetico.

Dimenticata per un secolo, è ora celebrata per il suo lavoro e é riconosciuta come la prima donna fotografa. I più grandi musei del mondo si contendono le rare copie delle sue opere e i suoi bellissimi cianotipi valgono ormai una fortuna nel mercato dell'arte.

Per saperne di più sulle botaniche: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", pag. 250, Ledizioni, Milano 2020. Anche in versione e-book.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza", collabora con l'Università delle donne di Milano
https://www.facebook.com/sara.sesti13

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