Scriveva Agnese Seranis (1942-2008), fisica e femminista torinese: “Noi donne siamo come delle immigrate nei territori della scienza, veniamo dalle cucine, dalle camere da letto e siamo abituate a sognare ad occhi aperti [...], come gli immigrati ci sentiamo spaesate e ci portiamo dietro paure e insicurezze […]”.
A metà dell’Ottocento, le giovani che volevano completare gli studi superiori e laurearsi nelle discipline scientifiche furono costrette a emigrare, a lasciare il loro Paese, le loro famiglie e a spostarsi in luoghi lontani, dove le università avevano aperto le porte alle ragazze, prima tra tutte il Politecnico di Zurigo, nel 1867.
Sofia Kovalevskaia (1850-1891) nel 1868 lasciò Mosca per trasferirsi in Germania dove si laureò in matematica all’Università di Berlino “in absentia”, perché non era prevista la presenza fisica delle donne alla discussione. Ottenne una cattedra di matematica all’Università di Stoccolma, divenendo la prima accademica d’Europa.
Mileva Marić (1875-1948) lasciò Titel in Serbia e nell'estate del 1896 superò l'esame di ammissione alla facoltà di Fisica del Politecnico di Zurigo, dove conobbe Albert Einstein, che sarebbe diventato suo marito. Il suo lavoro si è fuso e confuso con quello del grande scienziato e non è più ricostruibile con certezza.
Marie Sklodowska-Curie (1867-1934) si trasferì da Varsavia in Polonia alla Francia, dove nel 1891 iniziò a frequentare la Sorbona di Parigi per laurearsi in matematica e fisica. Ha ottenuto due Nobel: per la fisica e per la chimica.
Inserirsi in un ambiente tradizionalmente maschile, per le scienziate fu davvero complicato e irto di ostacoli. La situazione è sicuramente cambiata, ma la fuga delle intelligenze dai paesi dove le loro competenze non sono valorizzate, non è certo terminata.
Valeria Solesin, nata a Venezia nel 1987, si era laureata in economia e era emigrata dall’Italia, “dove nessuno aveva mostrato vero interesse per la sua bella testa”, per ottenere un dottorato in demografia. Una ragazza in fuga dall'indifferenza di un Paese che esporta ogni anno migliaia e migliaia di energie positive e che morì vittima dell’attentato terroristico del Bataclan di Parigi del 2015, quando aveva 28 anni.
Anna Grassellino, ricercatrice in fisica nata a Marsala nel 1982, ha lasciato la Sicilia per diventare una delle scienziate più importanti al mondo. Nel 2021, il governo americano l’ha scelta per guidare il “Superconducting Quantum Materials and Systems Center” di Chicago, affidandole, a 39 anni appena compiuti, 115 milioni di dollari da gestire e 200 scienziati da coordinare.
Alessandra Buonanno, nata a Cassino nel 1968, si è laureata in fisica all’ università di Pisa e è emigrata a Parigi come ricercatrice del Laboratorio di Astrofisica e Cosmologia. Ha ottenuto incarichi prestigiosi negli USA dove ha percorso una carriera accademica. Dirige il Dipartimento di Relatività Astrofisica e Cosmologica dell'Istituto Max Planck di Potsdam e, per i suoi studi di fisica gravitazionale ha ricevuto nel 2021 la medaglia Dirac, prestigioso premio assegnato agli scienziati che lavorano nel campo della fisica teorica o della matematica.
Per saperne di più: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni 2023.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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