«Non mi sono mai sentita dire questo non è un mestiere da donna». Per Fabiola Gianotti l’appoggio dei genitori è stato fondamentale.
La direttrice del Cern di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo per lo studio della fisica delle particelle, è stata chiamata dal governo inglese a far parte del “Consiglio consultivo per l’uguaglianza di genere” del G7.
Obiettivo? Mettere al centro le donne nelle strategie post pandemia. «Sto contribuendo a sviluppare proposte per aumentare la frazione delle donne nella scienza e nella tecnologia, nell’ingegneria e nella matematica».
Attualmente la percentuale – fa notare Gianotti – è attorno al 20%. Ma per la fisica italiana, intervistata da Repubblica, non si tratta solo di una mera parità numerica. Avere più ragazze che si avvicinano al mondo della scienza è fondamentale perché «l’evoluzione rapidissima della tecnologia richiede sempre più talenti».
Qualcosa però si muove nel mondo italiano della scienza: «Negli ultimi decenni si sono fatti molti passi avanti». Per Gianotti è fondamentale che ci siano donne in ruoli importanti, come Samantha Cristoforetti, chiamata a guidare la Stazione Spaziale Internazionale.
«Perché – osserva Gianotti – avere modelli è importante. Serve a motivare le giovani generazioni, a incoraggiarle a intraprendere attività professionali nel campo scientifico».
Anche il Cern ha fatto molta strada. «Quando arrivai nel 1994 – rivela Gianotti – noi donne eravamo l’8% del totale. Oggi siamo circa il 20%». Ad essere migliorato è anche il pay gap. «Oggi uomini e donne che fanno lo stesso lavoro sono pagati nello stesso modo», chiarisce Gianotti.
E per superare un problema che è culturale e che esiste a tutti i livelli «bisogna rassicurare le ragazze che una carriera in campo scientifico è un percorso bellissimo».
Si sente spesso sostenere che le donne “hanno una maggiore propensione a materie legate all’accudimento”. «Dobbiamo impegnarci ad abbattere pregiudizi che non hanno alcuna base scientifica. La scienza è un mestiere per donne, non credete a chi lo nega».
Parole semplici e chiare. Grazie a Fabiola Gianotti, che ha ricevuto il Premio ISPI 2022.
Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2023.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/