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Mercoledì, 03 Lug 2024

Mentre era incinta del primo figlio, Elsie Shutt ha fondato la sua società di software chiamata “Computations Incorporated”, che la rivista Businessweek soprannominò "Programmatrici incinte" perché le dipendenti erano in maggioranza giovani madri che lavoravano da casa.

Elsie è nata a New York nel 1928. Sua madre lavorava come tecnica chimica e è probabile che l’abbia ispirata negli studi, poiché Elsie ha conseguito una laurea in chimica al Goucher College, l’università materna.

Ha continuato gli studi al Radcliffe College dove, dopo la laurea, ha ottenuto una cattedra, seconda insegnante donna dell’ università.

Trovò lavoro presso l'Aberdeen Proving Ground dell'esercito americano, nel Maryland e proprio in quella sede ha imparato a programmare ENIAC, il primo computer elettronico americano.

Nel 1953. fu assunta in Raytheon, un'azienda manifatturiera aerospaziale e della difesa. Secondo la legge del Massachusetts, quando rimase incinta nel 1957, fu licenziata e costretta a lavorare come freelance da casa.

Con coraggio, Elsie decise di avviare un'azienda con sede ad Harvard e di assumere solo donne, per lo più giovani madri, permettendo loro di lavorare da casa, in quei tempi una rara opportunità.

Sperava di cambiare così gli stereotipi sulle donne nel posto di lavoro: voleva dimostrare che erano più che capaci di ricoprire un lavoro tecnico e insieme di crescere una famiglia.

La ditta progettava programmi per aziende e società scientifiche e ebbe molto successo: ottenne contratti di grandi dimensioni, inclusa la realizzazione del sistema operativo per il nuovo computer di Honeywell, nonché accordi governativi e universitari.

Ci sono poche informazioni sulla vita di Elsie negli anni successivi alla fondazione dell’azienda: ha avuto tre figli e vive ancora a New York.

Per approfondire sulle ENIAC GIRLS: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni 2023.

sara sesti Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/

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