“Aumentano i prelievi di contanti - 1 miliardo di euro al giorno - ma chiudono gli sportelli. Un disastro”. E’ il grido d’allarme, contenuto in una nota diffusa oggi dall’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), da sempre al fianco delle sigle sindacali di categoria nelle azioni per la salvaguardia degli sportelli bancari.
“A poco - si legge nella nota - sono servite centinaia di lettere di Uncem, con l'indignazione dei Sindaci e dell'Associazione, ad ABI, Consob, Banca d'Italia, Istituti di credito. Banche che se ne vanno dai paesi, chiudono fregandosene di Istituzioni locali e comunità. E aumentano gli utili. Paradossi. Il 7% della popolazione italiana vive in territori dove non ci sono più agenzie bancarie: record in Piemonte (13,8%), ma il fenomeno è particolarmente marcato nel Mezzogiorno e nelle isole, dove l’11% degli abitanti non ha uno sportello bancario ‘sotto casa’. La Campania è la prima regione per numero di abitanti senza banca: sono 700mila. Cresce il rischio di allontanare milioni di soggetti dal circuito legale della finanza e dell’economia”.
“A poco - prosegue la nota - sono serviti anche i tavoli nazionali, al MEF, e le interrogazioni parlamentari. Siamo perplessi di fronte a questa impossibilità della Politica, delle Istituzioni, di guidare un processo invertendo il trend”.
“Non basteranno - conclude Uncem - intelligenza artificiale e home banking in territori alpini e appenninici ove il divario digitale cresce. Si salveranno le banche come le BCC, capaci di essere nei paesi, tra le comunità. Dove hanno chiuso grandi gruppi, come a Venasca in Valle Varaita, hanno aperto le BCC. Brave!”.