Il 7 ottobre si aprirà la settimana dei Premi Nobel 2024, che inizierà come da tradizione con l’assegnazione del Nobel per la medicina.
Questo prestigioso riconoscimento, istituito nel 1901, ha visto la prima donna premiata in ambito medico solo nel 1947: Gerty Radnitz-Cori, biochimica ceco-americana, che insieme al marito scoprì il processo di risintesi del glicogeno nell’organismo.
Trent’anni dopo, nel 1977, fu la fisica Rosalyn Sussman Yalow a ottenere il premio per i suoi studi pionieristici sugli ormoni proteici e sul dosaggio radioimmunologico.
Seguirono altre importanti conquiste: nel 1983 la biologa Barbara McClintock vinse per la scoperta dei trasposoni, segmenti di DNA in grado di spostarsi tra i cromosomi.
Nel 1986, il Nobel per la medicina arrivò in Italia con Rita Levi Montalcini, neurologa le cui ricerche portarono alla scoperta del fattore di crescita nervoso (NGF), una pietra miliare nello studio del sistema nervoso.
Nel 1988, Gertrude Belle Elion, farmacologa e biochimica statunitense, fu premiata per lo sviluppo di farmaci antivirali fondamentali.
Nel 1995, fu la volta della biologa tedesca Christiane Nüsslein-Volhard, che ricevette il Nobel per i suoi studi sul controllo genetico dello sviluppo embrionale.
Passando al nuovo millennio, la biologa americana Linda Buck ricevette il premio nel 2004 per le sue ricerche sui meccanismi dell’olfatto, seguita nel 2008 dall’immunologa francese Françoise Barré-Sinoussi, premiata per la scoperta del virus HIV e il suo legame con l’AIDS.
Nel 2009, il Nobel andò alla biologa australiana Elizabeth Blackburn e alla sua allieva Carol Greider, per i loro studi su cromosomi ed enzimi, in particolare per la scoperta della telomerasi.
Nel 2014, la neurofisiologa norvegese May-Britt Moser fu insignita del premio per aver scoperto le cellule nervose che fungono da ‘GPS’ del cervello, cruciali per l’orientamento spaziale.
Nel 2015, la ricercatrice cinese Youyou Tu vinse il Nobel per aver contribuito alla lotta contro la malaria grazie alla scoperta dell’artemisina, un rimedio derivato dalla pianta dell’artemisia.
Infine, nel 2023 Katalin Karikó ricevette il premio per le sue ricerche rivoluzionarie sull’mRNA, che hanno aperto la strada ai vaccini contro il Covid-19.
Il progresso della medicina ha richiesto competenze multidisciplinari, e le vincitrici del Nobel lo dimostrano: non solo mediche, ma anche biologhe, fisiche e chimiche hanno lasciato il segno. Con grande curiosità, attendiamo di scoprire chi saranno le prossime premiate.
Nell’immagine, le Nobel fino al 2022, aspettando la prossima assegnazione.
Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni, Milano, 2023.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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