Portava un cognome importante e un ruolo ancora più significativo: Ginestra Giovene Amaldi (1911–1994) è considerata la prima divulgatrice scientifica italiana.
Moglie di Edoardo Amaldi, celebre fisico del gruppo dei “ragazzi di Via Panisperna” — i giovani scienziati che collaborarono con Enrico Fermi alle scoperte fondamentali per la realizzazione del primo reattore nucleare e, indirettamente, della bomba atomica — Ginestra fu molto più che una semplice “figura accanto”: fu una pioniera della comunicazione scientifica in Italia, in un’epoca in cui la scienza era ancora dominio quasi esclusivamente maschile.
Nata a Napoli in una famiglia nobile e colta, Ginestra si laureò in Scienze Naturali e si dedicò con passione all’insegnamento e alla divulgazione, convinta che la scienza dovesse essere accessibile a tutti, in particolare ai giovani e alle donne.
Il suo impegno fu duplice: da un lato cercava di rendere comprensibili le conquiste della fisica moderna al grande pubblico, dall’altro promuoveva un’idea di cultura scientifica come parte integrante della formazione civile.
Collaborò con riviste, scrisse articoli, libri di testo e materiali didattici con un linguaggio semplice ma rigoroso, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza scientifica al di fuori dell’ambito accademico.
La sua attività rappresentò un ponte tra il mondo della ricerca e la società, anticipando per molti aspetti il ruolo dei divulgatori scientifici contemporanei.
Negli anni del dopoguerra, Ginestra si impegnò anche nel promuovere un’etica della scienza, riflettendo sulle responsabilità morali degli scienziati alla luce delle conseguenze della ricerca nucleare. Il suo pensiero contribuì a umanizzare l’immagine della scienza e ad alimentare un dibattito che ancora oggi è di grande attualità.
La sua vita e il suo contributo sono raccontati nella bella biografia a cura di Valeria Fieramonte.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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