di Adriana Spera
Il dossier è corposo (70 pagine) ed è stato depositato nei giorni scorsi dalla Sezione centrale di controllo della Corte dei conti.Si tratta della Relazione sulla Gestione del Fondo per gli investimenti nella ricerca di base (Firb) dal 2004 al 2008.
I magistrati contabili hanno messo sotto la lente d’ingrandimento modalità, criteri e tempi di erogazione di 583 milioni di euro, dei quali ne risultano assegnati 410 (pari al 70%) “destinati, in esito alle procedure di valutazione esperite da apposita Commissione, al finanziamento di 272 programmi proposti da università ed enti di ricerca pubblici e privati senza fini di lucro, a loro volta articolati in un migliaio di sotto-programmi ai quali hanno partecipato, in un limitato numero di casi, anche imprese industriali”.
Il quadro che emerge dalla lettura del documento è tutt’altro che entusiasmante. “Il controllo sulla gestione delle risorse stanziate sul Firb istituito dall'art. 104 della legge finanziaria del 2001 al dichiarato fine di 'favorire l'accrescimento delle competenze scientifiche del Paese e di potenziarne la capacità competitiva a livello internazionale' - scrive la Corte - ha evidenziato una serie di criticità che hanno limitato l'efficacia di un finanziamento”.
Sotto accusa, innanzitutto, “i ritardi emersi nella emanazione dei decreti del Ministro, dai quali, fra l’altro, non è possibile risalire alle motivazioni che hanno determinato l’assegnazione delle risorse ad una finalità piuttosto che ad un’altra”.
Poi “la mancata predisposizione di una strategia da parte dell’Amministrazione nel formulare a monte le azioni e gli interventi più significativi da assumere nel settore della ricerca di base”. Critiche anche alla estrema lentezza delle procedure di concessione dei contributi che ha comportato la “assoluta inconciliabilità dei tempi impiegati per il loro espletamento con l'attuale normativa in tema di perenzione amministrativa e con le accertate difficoltà nella riassegnazione delle risorse in bilancio”.
Ultima delle tante note dolenti, che solo in parte abbiamo evidenziato, quella relativa alle verifiche dei risultati scientifici delle ricerche finanziate a valere sul Firb.
“Al di fuori dei riscontri e dei controlli effettuati in sede di erogazione dei ratei di contributo - puntualizza la Corte - le risultanze scientifiche non sono state oggetto di alcuna valutazione istituzionale”. Come dire: dal 2004 al 2008, non si sa cosa abbiano prodotto contributi pubblici alla ricerca di base per oltre 400 milioni di euro.