Nel 2017, il numero di persone denutrite è aumentato, ha toccato gli 821 milioni, circa una su nove. Si è tornati ai livelli di quasi dieci anni fa. È quanto emerge dal nuovo rapporto Lo stato di sicurezza alimentare e nutrizione nel mondo, presentato dalle agenzie delle Nazioni Unite, Fao, Ifad, Pam Unicef e Oms.
Se nella maggior parte delle regioni dell’Asia la situazione è stabile, in quasi tutte le sotto regioni dell’Africa, così come in Sud America, si registrano incrementi.
Conflitti e crisi economiche influiscono sì, ma mai come il cambiamento climatico. Questo, in particolare in alcune regioni, falcidia la produzione di cibo.
Se non si porranno in essere azioni per contenere il surriscaldamento globale ed interventi specifici nei territori la situazione è destinata a peggiorare drasticamente.
Restando così le cose sarà molto difficile raggiungere l’obiettivo fame zero entro il 2030 che include azioni durature per migliorare la nutrizione e costruire la resilienza delle popolazioni al cambiamento del clima.
Gli adulti obesi sono 672 milioni, oltre uno su otto, vivono prevalentemente in Nord America, ma sono in crescita anche in Africa e Asia. Viceversa, i 38 milioni di bambini sotto i 5 anni obesi, vivono in Asia (46%) e Africa (25%).
Paradossalmente denutrizione, sovrappeso e obesità coesistono. Sono tutti in aumento, come pure l’anemia delle donne in età fertile, segno di un progressivo impoverimento della gran parte della popolazione mondiale, mentre un numero sempre più ristretto di persone detiene una quota crescente di ricchezza.