di Rocco Tritto
La mezz’ora se n’è andata, con un nulla di fatto.
Oggi ci sarà il secondo e ultimo tempo per Silvio Berlusconi, che è in un vicolo cieco dal quale non può che uscire con la bandiera bianca in segno di resa.
La perversa ostinazione con la quale ha deciso di colpire le classi meno abbienti, attaccando il sistema pensionistico, che pure gode di ottima salute, la dice lunga sulla “statura” politica di un uomo che pur di salvaguardare i propri interessi e quelli dei suoi sodali continua a ignorare che la ripresa dell’Italia ha bisogno di ingenti risorse che sono, nell’immediato, prontamente esigibili attraverso patrimoniale, tassazione delle grandi rendite finanziarie e reintroduzione dell’Ici (grazie alla cui abolizione il Cav. ha vinto le ultime elezioni) e, nel medio tempo, combattendo seriamente evasione fiscale e contributiva nonché privilegi di ogni sorta, con in testa i vitalizi ai parlamentari e le reversibilità per coniugi con redditi elevati.
Ma da quest’orecchio il premier e i suoi fedelissimi fingono di non sentire, privilegiando l’assalto alla povera gente che, ironia della sorte, è la sola a pagare fino all’ultimo centesimo di imposte.
Una politica, quella del Cav., che sembra aver nauseato anche un partito, la Lega Nord, che da tre anni lo tiene in vita, approvando tutte, ma proprio tutte, le note leggi ad personam.
Ma oggi è il giorno della resa dei conti e vedremo chi avrà la meglio.
Quanto alle opposizioni, se alcune contestano con forza la politica governativa, altre, come Pd,Udc e Fli si caratterizzano per la loro ambiguità.
Del resto, da un partito come il Pd che ha 27 correnti interne non ci si può attendere di meglio.