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- di Rocco Tritto
Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha annullato, con rinvio, la sentenza della Corte d’appello di Roma n. 2/2021, di conferma della pronuncia di primo grado con cui era stato giudicato legittimo il licenziamento per giusta causa intimato al ricorrente, lavoratore dipendente, che, a seguito di accertamenti effettuati da un’agenzia investigativa per conto del datore di lavoro, era stato incolpato per aver svolto attività non autorizzata dallo stesso datore di lavoro presso una società esterna e per false attestazioni circa la presenza in ufficio.