Redazione
Tra i risvolti negativi del russamento è ricompresa la sindrome delle apnee nel sonno (cosiddette apnee notturne), che si sostanziano in frequenti e temporanee interruzioni della respirazione, con risvegli frequenti durante la notte, ma soprattutto con una insufficiente ossigenazione. Le apnee respiratorie notturne possono durare 10-40 secondi e ripetersi centinaia di volte nell’arco della notte.
Mentre sinora a risentirne, oltre all’interessato, c’era soltanto chi con lui condivideva il talamo, oggi gli effetti dell’apnea notturna si riverberano persino sulla patente.
Con una recente, quasi rivoluzionaria sentenza (n. 7535/2012), il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di un automobilista al quale era stata imposta la revisione della patente di guida, dopo essere stato sorpreso dalla Polizia Stradale a dormire (rectius, russare) in macchina, in autostrada, sulla corsia di marcia, con evidente rischio per la sicurezza della circolazione.
A nulla è valsa la giustificazione data dal malcapitato automobilista di soffrire appunto di apnea notturna.
La sua difesa non ha convinto i giudici amministrativi, che hanno confermato l’obbligo di revisione della patente che, comportando la sottoposizione a nuovo esame di idoneità tecnica e fisica, mira proprio all’acquisizione di elementi di possibile conferma dell’idoneità alla guida.
Speriamo, per l’automobilista, che al nuovo esame di idoneità non sia sottoposto in quelle ore in cui viene avvolto dall’abbraccio di Morfeo, dio del sonno.