di Roberto Tomei
Per formare una giunta finora si usava il manuale Cencelli o metodi affini. L'imprevedibile Rosario Crocetta, neo governatore della Sicilia, invece, continua a stupire anche gli osservatori più smaliziati.
Dopo Battiato, primo simbolo della nuova musica che si intende suonare a Palazzo dei Normanni, piazzato all’assessorato alla Cultura, è ora la volta dell’intramontabile Antonino Zichichi, smistato all'assessorato ai Beni culturali.
Anche se impegnato, per fortuna non da solo, a fronteggiare "71 emergenze planetarie di cui non si parla mai" (sono parole sue) - motivo che giustifica il fatto che siamo all'oscuro di tutto, ma cogliamo in ogni caso l'occasione per ringraziarlo a nome dell'umanità tutta, di cui siamo certi di interpretare i sentimenti di sconfinata gratitudine - Zichichi ha accettato di buon grado il sorprendente incarico.
D'altra parte, in Sicilia si sente un po’ a casa, visto che va a Erice tutti gli anni per le attività del Centro Ettore Majorana.
Tralasciando il fatto che a 83 anni suonati ci vuole proprio coraggio a dividersi tra Ginevra, dove attende alle emergenze planetarie, e Palermo, luogo simbolo di diverse ma non meno complicate emergenze, sono in tanti a chiedersi che c'azzecca un mancato Nobel per la Fisica con i beni culturali.
Francamente trattasi di interrogativo cui appare arduo rispondere, a meno che il Nostro, dopo aver presieduto per diversi anni il più piccolo ente pubblico di ricerca (il Centro Fermi), non stia, tra le altre, già lavorando a specifiche emergenze dei beni culturali e magari abbia anche trovato la formula per tenerli in ottimo stato di conservazione.
Forse Crocetta sa cose che noi non sappiamo, perché non se ne è mai parlato, come delle altre emergenze planetarie, e deve aver pensato che per le colonne dei templi greci non restava che affidarsi a una colonna della fisica. Auguri a tutti e due.