Giornale on-line fondato nel 2004

Mercoledì, 03 Lug 2024

Ieri, Emanuele Filiberto di Savoia ha chiesto perdono in nome di tutta la famiglia agli ebrei italiani per le leggi razziali fasciste firmate dal suo bisnonno. “dichiaro solennemente – scrive l’erede - che non ci riconosciamo in ciò che fece Re Vittorio Emanuele III: una firma sofferta, dalla quale ci dissociamo fermamente, un documento inaccettabile, un’ombra indelebile per la mia Famiglia, una ferita ancora aperta per l’Italia intera”.

Non abbiamo notizia delle sofferenze che patì il poveretto a mettere la sua regale firma sotto quell’obbrobrio ma in questi casi si usa dire: meglio tardi che mai. Solo che il tardi – sono passati 82 anni dal misfatto fasciosavoiardo – non è di poco conto.

Infatti, la Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, ha risposto per le rime. “Né l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane né qualsiasi Comunità ebraica – ha dichiarato - possono in ogni caso concedere il perdono in nome e per conto di tutti gli ebrei che furono discriminati, denunciati, deportati e sterminati” rilevando il ritardo del pentimento: “Un lasso di tempo molto lungo”.

Infatti, Emanuele Filiberto poteva scrivere la lettera prima, molto prima; ha 48 anni suonati non è un giovincello di primo pelo. E prima di lui il perdono lo potevano chiedere suo padre e suo nonno, “il re di maggio”.

Inoltre, il perdono, i Savoia dovrebbero chiederlo anche a tutti gli italiani per quel che hanno combinato con il fascismo e le guerre, non solo quella mondiale. Lo stiamo ancora aspettando. Invece, come si sa, nel 2007 Emanuele Filiberto e il padre Vittorio Emanuele non si vergognarono di chiedere il risarcimento dei danni dell’esilio per un valore complessivo di 260 milioni di euro oltre alla restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia dallo Stato quando nacque la Repubblica Italiana.

In conclusione, tornando al tema iniziale, “la macchia indelebile” su casa Savoia di cui parla il pronipote del re fellone nella sua lettera, non riguarda solo l’approvazione delle leggi razziali ma anche il ritardo dell'attuale pentimento.

Aldo Pirone
Coautore del libro "Roma '43-44. L'alba della Resistenza"
www.facebook.com/aldo.pirone.7

empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...
empty alt

“Fremont”, film esistenzialista dalle venature surreali

Fremont, regia di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada (Donya), Gregg Turkington (Dr. Anthony),...
empty alt

Pescara, città giovane e “moderna”. Non è città per giovani

Chi scrive ha i suoi 74 anni e non pretende in nessun modo di farsi interprete di questioni che...
empty alt

“Il grande libro del folklore islandese”, antropologia di leggende e fiabe norrene

Il grande libro del folklore islandese - Leggende e fiabe dell terra del ghiaccio, di Roberto...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top