Giornale on-line fondato nel 2004

Venerdì, 20 Set 2024

Martedì scorso, su Repubblica, Ezio Mauro ha concluso le sette lunghe puntate - lunghe relativamente a un giornale - dedicate alla rievocazione del 25 luglio e parte degli avvenimenti successivi.

Lettura interessante e non priva di notizie circa i movimenti delle "alte sfere" monarchiche e fasciste e dei reciproci rapporti e sotterfugi che le caratterizzarono in quei giorni drammatici. Il giudizio di Mauro sul re fellone, sulla classe dirigente monarchica, su Mussolini, Badoglio, d'Acquarone ecc. è netto e corrisponde alla verità storica e all'animo di un giornalista rigoroso, democratico e antifascista.

Tuttavia, a mio giudizio, è mancato qualcosa alla sua rievocazione, seppur nella chiave dell'indagine sulle "alte sfere". Ed è l'atteggiamento monarchico-badogliano verso le masse popolari, che pur avevano gioito alla caduta di Mussolini al grido di "Viva il re" e "Viva Badoglio", che li avevano liberati del regime fascista e da cui speravano una rapida pace.

Non sapevano che cosa li attendeva.

Fin da subito, gli ordini per la repressione del popolo festante furono spietati. Il nuovo ministro degli Interni Fornaciari si affrettò ad inviare ai prefetti direttive draconiane: “È necessario agire massima energia perché attuale agitazione non degeneri in movimento comunista o sovversivo. [...] Impiegare tutta l’energia per il bene della patria”. Il giorno prima, e sempre per il bene della patria, il generale Roatta, con diligente spietatezza, aveva emesso una circolare che invitava i reparti militari a procedere contro chi perturbava l’ordine pubblico “in formazione di combattimento et si apra fuoco a distanza, anche con mortai et artiglieria senza preavviso di sorta, come se si procedesse contro truppe nemiche [...] non est ammesso il tiro in aria; si tira sempre a colpire come in combattimento”.

Le manifestazioni operaie e popolari furono stroncate con eccidi di massa. A Bari, a Torino, a Genova, a Savona a Reggio Emilia, davanti alle fabbriche o sulle piazze, si ebbero, durante i “45 giorni” 93 morti, 536 feriti e 2276 arrestati. Il vero nemico, come al solito, furono le masse del popolo e di lavoratori verso cui non era “ammesso il tiro in aria”.

Questa repressione feroce, questo atteggiamento antipopolare fu in seguito alla base del disastro del 8 settembre. Il re e Badoglio non volevano essere disturbati dal popolo, e dai partiti antifascisti che andavano rapidamente ricostituendosi, nelle loro ridicole e risibili manovre di arrivare alla pace con gli Alleati - che poi non poteva che essere, come fu, la resa incondizionata - senza pagare il prezzo dello scontro con la Germania di Hitler.

Volevano salvare solo se stessi e il regime monarchico. La fuga vergognosa del 9 settembre non fu un accidente, fu l'epilogo inevitabile e né evitato di una dinastia e di classi dirigenti che si erano prostrate al fascismo.

Aldo Pirone
scrittore e editorialista
facebook.com/aldo.pirone.7

 

Questo è l'articolo n. 7000 pubblicato dal Foglietto dalla sua nascita

empty alt

Dal “Buy American” risultati assai modesti. A caro prezzo

Poiché siamo in un’epoca di crescente interesse per la politica economica, intesa come la studiata e...
empty alt

Fitto commissario Ue, nomina all’insegna dell’ipocrisia

La nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente dell'esecutivo von der Leyen, con delega alla...
empty alt

Intelligenza artificiale, quale impatto sulla produttività? Ce lo dirà il futuro

Nel gran parlare che si consuma ragionando su come l’intelligenza artificiale (IA) cambierà le...
empty alt

Pianeta Terra Festival, dal 3 al 6 ottobre a Lucca

La III edizione di Pianeta Terra Festival, che si terrà a Lucca dal 3 al 6 ottobre, è una...
empty alt

Il grande freddo del carry trade dietro l’estate calda dello yen

Fra i numerosi spunti interessanti che ci offre l’ultima rassegna trimestrale della Banca di...
empty alt

UniPi festeggia il professor Luciano Lenzini, “padre” italiano di Internet

Una targa e un grande applauso hanno salutato, questa mattina al Polo delle Benedettine di Pisa,...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top