La cosa buona è che l'ascesa in Germania della Afd, che comunque c'è stata, è stata sopravanzata da quella, per molti inaspettata, della Spd che con il 30,9% si conferma primo partito in un lander storicamente suo, guadagnando 4,5 punti.
Inoltre, vi è stato il calo di oltre tre punti in percentuale della Cdu e la buona affermazione dei separatisti della Linke di Sahra Wagenknecht e della sua Bsw.
La crescita di oltre 10 punti dell'affluenza alle urne che è passata dal 61,2 al 72,9 dice che per un'affermazione antifascista anche sofferta ci vuole la partecipazione popolare.
Tuttavia su questo risultato in controtendenza parziale con il voto in Sassonia e Turingia hanno pesato fattori molto locali e anche un certo richiamo al "voto utile" nell'area democratica.
Scholz si sente puntellato dalla vittoria del leader Spd brandeburghese Dietmar Woidke, assai popolare rispetto a lui, e questo non mi sembra un risvolto positivo del risultato elettorale. Per vincere tra un anno le prossime elezioni nazionali la Spd, oltre a vedere che cosa non ha funzionato nelle sue politiche e a cambiarle, deve cominciare a mutare candidato.
Non si vince con i puntellati.
Aldo Pirone
scrittore e editorialista
facebook.com/aldo.pirone.7