Il processo d’appello ai membri della Commissione Grandi Rischi in carica a marzo 2009 avrà inizio a L’Aquila venerdì prossimo, 10 ottobre, a quasi due anni dalla sentenza - emessa il 22 ottobre 2012 dal Tribunale del capoluogo abruzzese – di condanna per tutti gli imputati a 6 anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni, per aver dato false rassicurazioni agli aquilani su uno sciame sismico in atto, culminato nella tragica scossa del 6 aprile 2009.
A cercare di ribaltare la sentenza emessa in prime cure e a chiedere, quindi, l’assoluzione di tutti gli imputati, saranno gli avvocati difensori di Franco Barberi, all’epoca presidente vicario della Commissione grandi rischi; di Bernardo De Bernardinis, già Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale - Settore Tecnico; di Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto di geofisica e vulcanologia; di Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; di Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del Progetto Case; di Claudio Eva, ordinario di fisica all’Università di Genova e di Mauro Dolce, direttore ufficio rischio sismico di Protezione civile.
La sentenza di appello dovrebbe essere pronunciata entro la fine di ottobre, al massimo entro la metà di novembre, con udienze da tenersi una/due volte a settimana.
Ma un simile calendario non sembra essere gradito dai difensori delle parti. Staremo a vedere quello che deciderà alla prima udienza la Corte, che sarà composta dal giudice Fabrizia Ida Francabandera, con i magistrati Carla De Matteis e Marco Flamini. La tesi d’accusa verrà, invece, sostenuta dal pg Romolo Como.
Intanto cresce l’attesa nel capoluogo abruzzese per un processo destinato a mobilitare i media nazionali e che anche Il Foglietto seguirà con un proprio inviato.