I farmaci hanno la loro radice greca in "veleno"; il veleno che dà sollievo e che cura. Prima di Ippocrate si cercava il medicamento che aiutasse e risolvesse situazioni di sofferenza fisica.
Nell'antichità romana, i medici erano mal visti, soprattutto perché venivano ritenuti impuri. Oggi, invece, ogni situazione è migliorata e migliorabile dal farmaco: c’è quello per studiare, quello per la memoria, per l'umore e quello per dormire.
L'industria farmaceutica risponde quindi a un'infinità di domande, ma non potendo rispondere a tutte, spesso si immettono sul mercato farmaci improbabili, palliativi da effetto placebo.
Curarsi per vivere o curarsi per non soffrire?
Dialogo tra il giornalista scientifico Elio Cadelo, lo psichiatra Michele Di Nunzio e il sociologo Giorgio Pacifici.