di Gabriele Buttinelli
La Ricerca Pubblica è un bene comune. E’ la tesi che convegno che si terrà giovedì prossimo all'Istituto Superiore di Sanità vuole affrontare.
La Ricerca Pubblica non può e non deve essere assoggettata a interessi di parte e non deve essere condizionata da speculazioni economiche o mercificata.
La Ricerca Pubblica deve essere al centro dello sviluppo del Paese attraverso la produzione di conoscenze e competenze in grado di anticipare, interpretare e dare risposte ai bisogni e alle necessità della collettività; come deve essere al centro di un sapere diffuso che garantisce democrazia e libertà.
Il convegno intende descrivere, anche attraverso il confronto tra esperienze europee, lo stato della ricerca pubblica in Italia. Purtroppo la descrizione della realtà delinea un quadro di estrema difficoltà in cui la situazione italiana rappresenta, quando paragonata a quella europea, il picco di maggiore criticità in termini sia di investimento e programmazione che di precarizzazione delle condizioni di lavoro.
In una situazione già critica, inoltre, si inseriscono ulteriori processi di destrutturazione degli Enti di Ricerca e di privatizzazioni di quei settori, sia degli enti stessi che delle Università, che possono rappresentare una rendita o che sono direttamente coinvolti in processi decisionali di carattere politico: vedi le valutazioni di impatto ambientale, la previsione e gestione delle emergenze, le valutazioni in campo energetico e molto altro.
In un paese dove ipocritamente si tenta di far crede che solo la gestione privata garantisce qualità, anche alla Ricerca Pubblica vengono sottratte risorse da destinare, attraverso sgravi fiscali, alla ricerca privata anche se, dati alla mano, quest’ultima produce ben poco ed è finalizzata solo al profitto.
Altrettanto ipocritamente spesso si sostiene che la Ricerca Pubblica necessita di finanziamenti privati; un meccanismo che assoggetta un bene comune agli interessi del committente.
Il bene è comune e la gestione deve essere pubblica: esattamente come l’acqua!
Una discussione che sembra sopita; ma che già con le straordinarie mobilitazioni dei lavoratori dell’ ISPRA, che per due mesi hanno occupato il tetto del loro Istituto, e ora con il convegno viene rivitalizzato tra gli scienziati, tra i lavoratori che operano a tutti i livello nel settore e nell’intera società per il rilancio di un settore cruciale per la vita dei cittadini.
Giovedì, 25 marzo, alle ore 10, presso l’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità – Viale Regina Elena n. 299 – il tema verrà affrontato in un Convegno (aperto a tutto il personale degli enti di ricerca) coordinato da Cristiano Fiorentini, che prevede numerosi interventi, tra i quali quelli dell’astrofisica Margherita Hack, del direttore del Cestes, Luciano Vasapollo, di Michele Romanelli, dell’Università di Oxford e di Claudio Argentini, ricercatore Iss e componente della segreteria nazionale di Usi/RdB.