Giornale on-line fondato nel 2004

Giovedì, 25 Apr 2024

Redazione

Il divieto mondiale di bombe a grappolo, entrato in vigore il 1° agosto, rappresenta il più significativo trattato umanitario e di disarmo degli ultimi 10 anni, ha dichiarato Amnesty International. La Convenzione sulle munizioni a grappolo, che vieta queste bombe e obbliga gli stati ad assistere le vittime e a bonificare i terreni contaminati dalle munizioni, avrà efficacia vincolante per i paesi che l'hanno firmata e ratificata, compresi Giappone, Messico, Niger, Spagna e Regno Unito.

"Questo trattato è un cruciale passo avanti verso la protezione dei civili, durante e dopo il conflitto, da quest'arma crudele e indiscriminata" - ha dichiarato Sauro Scarpelli, responsabile della campagna sulle armi di Amnesty International.


"Come col trattato che ha vietato le mine antiuomo nel 1997, questa convenzione è un vittoria storica per gli organismi della società civile nel mondo e mostra che i governi sono disposti a porre fine alle sofferenze dei civili causate dalle bombe a grappolo".

Amnesty International e centinaia di altre organizzazioni non governative e sopravvissuti alle esplosioni  di indiscriminate bombe a grappolo hanno lavorato per un divieto totale delle munizioni a grappolo.

Adottata a Dublino il 30 maggio 2008 e aperta alla firma a Oslo nel dicembre dello stesso anno, la Convenzione vieta l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento delle munizioni a grappolo.

Dispone, inoltre, che gli stoccaggi siano distrutti entro otto anni, le aree contaminate dalle munizioni a grappolo siano bonificate in 10 anni e che sia garantita assistenza ai sopravvissuti e alla comunità colpite da queste armi.

Fino ad oggi, 107 paesi hanno firmato la Convenzione e 37 l'hanno ratificata. Tra questi anche stati che hanno usato e prodotto munizioni a grappolo, così come i paesi colpiti.

L'ultimo  ricorso confermato a queste armi nell'ambito di  un grande conflitto armato condannato  a livello internazionale risale all'agosto 2008 quando, nel conflitto sull'Ossezia del sud, Russia e Georgia usarono munizioni a grappolo.

Nelle recenti settimane, Moldova e Norvegia hanno distrutto gli ultimi loro stoccaggio di munizioni a grappolo, aggiungendosi alla Spagna che vi aveva provveduto lo scorso anno.

Quasi una decina di altri stati hanno iniziato la distruzione, compreso il Regno Unito, il più grande ex utilizzatore e produttore di munizioni a grappolo.

Amnesty International ha chiesto a tutti i governi, che non hanno ancora firmato il trattato, di farlo immediatamente e di impegnarsi a proteggere i civili dagli effetti mortali di un conflitto armato.

 

empty alt

Ex base Nato di Monte Giogo, presto in concessione al Parco nazionale dell’Appennino

La Direzione toscana del Demanio ha ufficialmente comunicato al Parco nazionale dell’Appennino...
empty alt

Venosa, splendido territorio ricco di tracce del passato, ceramiche e pregiati vini

In groppa alla docile mula “Bellina”, sulla “vardedda” zio Pasqualino, due “panari” di uova della...
empty alt

Licenziamento illegittimo se il dipendente comunica solo all’Inps il nuovo domicilio

Con ordinanza n. 838/2024, pubblicata in data 28 marzo scorso, la Corte di cassazione - sezione...
empty alt

“Confidenza”, il film della settimana proposto dal Foglietto

Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone (Edito da Einaudi), regia di Daniele...
empty alt

“Università e militarizzazione” ovvero “Il duplice uso della libertà di ricerca”

Università e militarizzazione – Il duplice uso della libertà di ricerca di Michele Lancione – Eris Edizioni...
empty alt

Conti pubblici, tutti i numeri di una emorragia sempre più inarrestabile

Negli ultimi quattro anni, complice anche la sospensione delle regole europee di contenimento...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top