Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 13 Dic 2025

Nel 1964 individuò una nuova classe di virus che mostravano di avere un "alone simile a una corona": era il primo incontro con i coronavirus. Grazie a una pionieristica tecnica di microscopia, June Almeida fu la prima a intuire la differenza tra i coronavirus e i virus dell’influenza.

Una storia la sua davvero affascinante e un’impresa notevole, se si pensa che June Almeida non portò mai a termine la sua formazione scolastica.

Nata il 5 ottobre 1930 a Glasgow, figlia di un conducente di autobus, fu costretta ad abbandonare gli studi a 16 anni, ottenendo un lavoro come tecnica di laboratorio all’Istituto di istopatologia del Glasgow Royal Infirmary.

È così che cominciò la sua carriera, un lavoro che si concretizzò poi con il trasferimento all’Ontario Cancer Institute di Toronto dove mise a punto quella che sarebbe diventata la sua più importante eredità scientifica.

Inventò, infatti, l’immunoelettromicroscopia (IEM), una tecnica che consentiva una migliore osservazione dei virus, grazie all’utilizzo di anticorpi specifici capaci di legarvisi.

Questo metodo pionieristico le permise, nonostante la formazione accademica da autodidatta, di firmare alcune importanti pubblicazioni scientifiche sulle strutture virali che attirarono l’attenzione di Anthony P. Waterson, a capo del dipartimento di microbiologia della Scuola di Medicina del St. Thomas’s Hospital di Londra.

Era una tecnica semplice, ma rivoluzionaria nel campo della virologia: attraverso il microscopio elettronico si vedeva un’immagine molto dettagliata che mostrava una piccola macchia e, per scoprire di cosa si trattasse, Almeida utilizzò gli anticorpi prelevati da persone precedentemente infettate.

La tecnica di imaging si rivelò essenziale in molti campi. Consentì di osservare per la prima volta il virus della rosolia e di compiere importanti passi in avanti nella comprensione delle strutture virali.
June Almeida concluse la sua carriera di virologa nel 1985 al Wellcome Institute di Londra, per poi ritirarsi e diventare insegnante di yoga.

Prima della sua morte nel 2007 all’età di 77 anni, June tornò al St. Thomas Hospital di Londra come consulente e contribuì alla pubblicazione di alcune delle prime immagini ad alta risoluzione dell’HIV, il virus che causa l’AIDS.

Come spesso accade, anche June Almeida venne presto dimenticata, ma ora il suo lavoro è rilevante più che mai, dato che i ricercatori si avvalgono proprio delle sue tecniche per identificare i virus in modo rapido e accurato.

Per approfondire: Sara Sesti, Liliana Moro “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2020.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

L’Opec sul petrolio gioca al ribasso

Sembra che l’Opec sia tornata al passato, ai primi anni Dieci del nuovo secolo, quando...
empty alt

UniPi celebra il bicentenario della istituzione della cattedra di Egittologia

A Pisa 200 anni fa, per la prima volta al mondo, l’Egittologia faceva il suo ingresso in un’aula...
empty alt

Giornata Mondiale dei Diritti Umani 2025: il ruolo delle scienziate

Diverse donne di scienza, in epoche e discipline differenti, hanno unito ricerca e impegno per i...
empty alt

“L’ombra del corvo”, film struggente, inquietante, a tratti spaventoso

L’ombra del corvo, regia di Dylan Southern, (titolo originale The Thing with Feathers, tratto dal...
empty alt

La seconda missione dell’ivacaftor, farmaco finora attivo contro la fibrosi cistica

Nel mondo della medicina di precisione l’ivacaftor, uno dei primi farmaci approvato contro la...
empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
Back To Top