Non solo stereotipi e luoghi comuni rendono problematico il rapporto delle ragazze con la possibilità di istruirsi, ma anche le difficili condizioni climatiche. Lo denunciano tre giovani attiviste.
Venerdì 10 giugno, Malala Yousafzai ha raggiunto a Stoccolma Greta Thunberg che manifestava per la giustizia climatica e il diritto allo studio. Con loro Vanessa Nakate.
«La lotta al cambiamento climatico è anche una lotta per il diritto all’istruzione delle ragazze, milioni delle quali perdono l’accesso alle scuole a causa di eventi legati al clima», ha detto Malala all’Agenzia Reuters.
Nel 2012, la giovane pachistana, oggi 24enne, è sopravvissuta a un proiettile sparatole alla testa da un talebano dopo essere stata presa di mira per la sua campagna contro il tentativo degli estremisti islamici di negare l’istruzione alle donne fin da piccole. Successivamente le è stato assegnato il Premio Nobel per la pace per la sua difesa dell’istruzione.
«Le ragazze dovrebbero studiare e fare la storia» ha twittato l’organizzazione “Rise up Movement” creato da Vanessa Nakate.
Per approfondire la storia dell’istruzione femminile: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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