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Giovedì, 28 Mar 2024

di Enzo Boschi*

21366 terremoti sono stati registrati dalla Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia durante il 2013. E' un dato fornito da Alessandro Amato, ottimo sismologo dell'Ingv. Amato ha anche fatto un tweet (@alessamato) dove mostra gli epicentri delle 20 zone sismiche attive nel mese di dicembre appena concluso. Solo nel mese di dicembre avevamo 20 sequenze attive nel territorio italiano! Le avevamo e tuttora le abbiamo!

Una volta al posto di sequenza si usava il termine sciame. E' bene non usarlo più perché al Tribunale de L'Aquila è stato asserito da un consulente del PM che il termine sciame era stato utilizzato per rassicurare. Stringente la logica del consulente: sciame ... sciame di api ... miele; che cosa c'è di più tranquillizzante del miele? Mia moglie ed io lo mettiamo sul tè, tutte le mattine, ed entrambi ci sentiamo un po’ rassicurati, lo confesso.

Non posso certo negare che ho usato il termine sciame per anni e anni e sicuramente l'ho usato anche durante la riunione della Commissione Grandi Rischi (CGR) del 31 marzo 2009. E se dire sciame significa rassicurare, ebbene ho rassicurato!

La condanna che mi è stata inflitta ufficializza l'uso illegale del termine sciame durante sequenze sismiche. Infatti, malgrado l'impegno profuso, non si è stati capaci di trovare documenti scritti o parlati in cui io rassicuro: a parte, appunto, l'utilizzo ripetuto del termine sciame.
Quindi, complimenti al consulente che si è visto avallare dal PM e dal Giudice la sua intuizione sulla pericolosità del termine sciame.

Ammetto che l'illegalità di sciame un po' mi dispiace. Mi ricorda i tempi eroici della Sismologia, quando per calcolare un epicentro erano necessarie ore, se non giorni. L'epicentro, una volta calcolato, veniva riportato con una matita, appuntita e copiativa, su una mappa, cosiddetta muta, fornita dal gloriosissimo Istituto Geografico Militare di Firenze. Quando c'erano molte scosse, parte della mappa si riempiva di tanti puntini neri, finché qualcuno disse: "guarda, sembra uno sciame di insetti", non prevedendo certo di proporre così un'illegalità "in prospettiva".

Per quanto è dato sapere, non venne specificato il tipo di insetti. L'aver capito che si trattava di api è merito esclusivo del consulente e se PM e Giudice hanno avallato l'intuizione, senz'altro è vero che sciame è rassicurante. E che di api si tratta. Non per niente "le sentenze non si discutono".

Spero mi perdonino i miei fraterni amici del Foglietto se divago.

Durante le Feste ho letto l'Ulisse di Joyce, nella splendida traduzione di Gianni Celati, pubblicata da Einaudi. Mi trovo ancora sotto l'influsso dello stream of consciuoness che, in parole povere, significa saltare di palo in frasca.

Dico questo non per vantarmi di letture astruse ma perché la parola consulente mi ha fatto venire in mente una barzelletta che ho letto nell'ultimo libro di Dave Eggers (Ologramma per il re, ed. Mondadori): il protagonista è capace di raccontare centinaia di barzellette, senza interrompersi. Una di queste è la definizione di “consulente”, tanto divertente ai miei occhi che non riesco a tenerla per me. Sia chiaro: la definizione che scriverò fra un attimo non ha niente a che vedere con il consulente aquilano che, peraltro, ha avuto molto successo di pubblico, facendo anche comizi sulla nostra colpevolezza. Comizi che dimostrano la convinzione delle sue idee e che non devono assolutamente invalidare la sua consulenza al processo, come alcuni maligni sostengono.

Ma veniamo alla definizione di “consulente”, secondo Dave Eggers. Consulente: colui che conosce 38 modi per fare l'amore ma non conosce neanche una ragazza.
A me ha fatto molto ridere, anche perché mi ha ricordato la mia adolescenza ... Ripeto: la definizione nulla ha a che vedere con il consulente aquilano, uomo dotato di grande fascino e notevole stile. Fascino e stile che vengono dall'intelligenza e dalla cultura!

Ma basta divagare, torniamo ai terremoti.

Dicevamo: 20 sequenze solo nel mese di dicembre. Molti si preoccupano, con ragione, perché non si fidano degli edifici in cui vivono. Mi chiedono consigli su cosa fare, tramite i vari social network e per telefono. Rispondo in maniera evasiva e faccio presente che non sono la persona più indicata per dare risposte di questo genere essendo, allo stato attuale, un omicida colposo per ragioni sismiche. Inoltre, un po' vilmente, non vorrei ulteriormente aggravare la mia posizione con una condanna per procurato allarme: essendo diversamente giovane, rischierei di fatto l'ergastolo. Mi limito allora a raccontare che cosa faceva la Commissione Grandi Rischi negli ultimi vent'anni del secolo scorso.

Non faceva certo previsioni ma si riuniva e suggeriva agli amministratori locali quali misure intraprendere, basandosi sulla massima scossa nota del loro territorio.
I suggerimenti erano contenuti in un verbale conciso, che veniva redatto alla fine della riunione e approvato seduta stante.

Inoltre, "dislocavo" numerosi ricercatori e tecnici ING (ancora non c'era la V nell’acronimo) nella zona attiva, in modo che avessero un rapporto continuo con la gente. Io stesso vi trascorrevo settimane o mesi. Per far questo, non chiedevo il permesso a nessuno, sulla base di un articolo della nostra bellissima Costituzione, che garantisce l'assoluta indipendenza degli Istituti di Ricerca e di Cultura.

Particolarmente impegnativi furono gli interventi nella Sicilia Orientale, nel 1990, e in Umbria e Marche, nel 1997-98.

Nel 1990, ci fu una scossa di magnitudo 5.7 al largo di Augusta, in prossimità della costa, molto avvertita dalla popolazione. Il terremoto avvenne il 13 dicembre ed è ricordato come terremoto di Santa Lucia. Provocò danni diffusi fino a Catania e numerose vittime a Carlentini; è infatti noto anche come terremoto di Carlentini.

Praticamente, tutti i dipendenti dell'Istituto si alternarono nella zona, nota in Sismologia per il terribile sisma del 1693, ricordato come terremoto della Val di Noto. Il sisma del 1693, di magnitudo sicuramente superiore a 7, fu preceduto alcuni giorni prima da uno di magnitudo 5 ... e non dico altro.

Passai tutte le vacanze di Natale con la mia famiglia a Catania. Con l'allora Presidente della Regione Nicolosi girammo tutti i paesi che avevano avuto danni e, insieme a ricercatori e tecnici ING, ci dedicammo a parlare e a comunicare sul terremoto del 1693, che era nella mente di tutti.

Negli ultimi mesi del 1997 e i primi del 1998, in Umbria si verificò una lunga sequenza sismica, con numerose scosse forti.

L'ottima organizzazione e la continua e corretta comunicazione diretta, fatta dai numerosi dipendenti ING presenti, fu molto apprezzata dalle popolazioni e, forse, salvò molte vite.
Passai molto tempo in Umbria, specialmente a Natale, Capodanno e Pasqua. Anche in quella circostanza incontrai molte persone e fu un'esperienza per me importante e, mi sia concesso, umanamente preziosa ... meglio che andare a sciare.

Agli inizi di questo secolo, le cose cambiarono perché il Dipartimento della Protezione Civile, organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, rivendicò completamente a sé la comunicazione ufficiale sui rischi e, pertanto, ogni intervento fu gestito direttamente da tale Autorità superiore.
Ci furono anche tentativi di "controllare" le attività scientifiche dell'Ingv, che furono, però, sempre respinti con decisione e, talvolta, con durezza!

Mi viene spesso chiesto anche perché l'attuale Commissione Grandi Rischi (CGR) non si è fatta sentire in questi ultimi mesi. Posso solo fare delle illazioni. La nuova CGR cominciò l’attività cercando di dimostrare la sua superiorità rispetto alla precedente, facendo due previsioni. Una, il 31 gennaio 2013, in Garfagnana, l'altra, il 5 giugno 2012, in Emilia dove si erano verificate due forti scosse il 20 e il 29 maggio, entrambe di magnitudo attorno a 6. Tutte e due le previsioni sono risultate sbagliate e, forse, questo è uno dei motivi del costante silenzio della CGR.

Un'altra ragione potrebbe essere il fatto che, non facendo alcuna valutazione, non si rischia nessuna noia legale. Si potrebbe, però, credere che il silenzio costituisca di fatto una rassicurazione perché, se si pensasse alla possibilità di un qualche pericolo, è lecito supporre che qualcosa verrebbe detto.

Va ricordato che dopo la scossa del 20 maggio 2012 non ci fu alcuna riunione e nessuna comunicazione venne data. Questo venne sicuramente considerato rassicurante, tanto che tutti ripresero rapidamente le loro attività. Purtroppo, la scossa di pochi giorni dopo, il 26 maggio, fece numerose vittime. La previsione del 5 giugno, per una terza scossa in Emilia, fatta addirittura in diretta televisiva dal Presidente del Consiglio dell’epoca, rimane ancora incomprensibile.

Malgrado continue rivendicazioni di trasparenza e di grandi capacità comunicative da parte dell'attuale CGR, i misteri permangono.

In ogni caso, è sempre bene tener presente che Sismologi italiani di fama mondiale, grandi conoscitori della nostra sismicità, non sono presenti nella CGR.

Tornando al discorso iniziale, è bene rammentare che le 21366 piccole scosse del 2013 non impediscono a priori una forte scossa e che la teoria, ormai tristemente famosa, che tante piccole scosse impediscono disastri è la cosa più stupida detta nell'ambito delle Scienze della Terra negli ultimi trent'anni!

La seconda più stupida, tanto per intendersi, è quella che sostiene che i recenti terremoti italiani sono stati provocati dalla NATO con bombardamenti elettromagnetici!

La terza è quella che suggerisce che i terremoti emiliani di magnitudo 6 sono stati generati da trivellazioni.

Quest'ultima potrebbe diventare seconda perché la Regione Emilia-Romagna ha costituito una Commissione (costo: 50.000€), per verificare l'affermazione. Siamo in fervente attesa dei risultati e delle loro motivazioni, per dare un'adeguata valutazione della sciocchezza e dello spreco di denaro pubblico! Motivazioni che, per pudore, potrebbero non venir rese note, temo.

In ogni caso, la più grossa sciocchezza degli ultimi trent’anni, resterà, insuperata e insuperabile, quella dello scarico di energia che con tante piccole scosse impedisce le grandi magnitudo.

E’ come andare dal cardiologo e dire: “Dottore, mi vengono tanti piccoli infarti”. E il cardiologo risponde: “Benissimo, non ti verrà mai quello grosso. Puoi stare tranquillo”.

Intanto, è passata l'Epifania, che anche questa volta tutte le feste si è portata via.

Speriamo allora che, di ritorno dalle piste sciistiche e dalle vacanze natalizie, si dimostri finalmente l’utilità della nuova CGR.

*Geofisico

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